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Cosa vedere a Bobbio, borgo più bello d’Italia

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Con questo articolo inauguro ufficialmente la rubrica sui borghi dell’Emilia Romagna! La mia regione ne ospita tanti e confesso di conoscerli solo in parte.
Cosa c’è di meglio che iniziare raccontando di Bobbio, borgo più bello d’Italia nominato tale nel 2019?
Scoprite di più qui sotto!
Cosa vedere a Bobbio, i principali punti d’interesse:
Ponte Gobbo
Castello Malaspina dal Verme
Concattedrale di Santa Maria Assunta
Abbazia di San Colombano

Bobbio e la Val Trebbia

La Val Trebbia prende il nome da uno degli affluenti del fiume Po, il Trebbia, e si estende in parte ai piedi dell’Appennino Ligure.
A 40 chilometri circa dalla città di Piacenza, il fiume Trebbia incontra il borgo medievale di Bobbio che, sviluppatosi tutt’intorno all’abbazia benedettina di San Colombano, nel 1014 viene nominato città. Quest’ultima rimane nota in tutta la zona nel corso dei secoli poiché ospita la sede vescovile fino a fine anni ’80.

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Val Trebbia

Come rggiungere Bobbio

Prendendo l’autostrada A1, uscite a Piacenza Sud e percorrete la Strada Statale SS45 per circa 40 chilometri verso Bobbio e la Val trebbia.
Se arrivate da Genova, percorrete direttamente la SS45 verso Piacenza.

Ponte Gobbo

L’automobile avanza costeggiando la vallata. Alla vostra destra potete osservare Bobbio, leggermente rialzata rispetto alla strada statale, mentre a sinistra il Ponte Gobbo solca il fiume Trebbia.
Il ponte di Bobbio è detto “gobbo” proprio per via del suo decorso irregolare che lo fa apparire pieno di su e giù da chi lo percorre o lo osserva; si articola in 11 archi di ampiezza differente ed è lungo ben 273 metri.
Il periodo della sua costruzione non è facilmente databile poiché, nel corso dei secoli, ha subito parecchi rifacimenti a causa delle numerose piene del fiume sottostante che ne hanno fatto crollare diverse porzioni.
Si narrano diverse leggende attorno alla sua costruzione. Secondo quella più nota, il ponte fu fatto erigere dal diavolo su richiesta di San Colombano. Quest’ultimo era impossibilitato a raggiungere il borgo a causa delle numerose piene del fiume Trebbia che isolavano spesso Bobbio dal resto della valle, impedendo al santo di evangelizzare i suoi abitanti. Il maligno costruì il ponte con l’aiuto di 11 demoni, tutti di diversa statura, che sorreggevano le arcate (proprio per questo motivo il profilo è irregolare), in cambio della cessione dell’anima del primo individuo che lo avrebbe attraversato. San Colombano accettò ed ingannò il diavolo facendo percorrere il tragitto ad un animale, probabilmente il suo cane. Indispettito, il diavolo si ritirò calciando la struttura e rendendo il ponte pure storto!
Nelle belle giornate di sole e quando il cielo è limpido, potete scorgere in lontananza i rilievi dell’Appennino Ligure oppure stendervi un pò al sole sulle sponde della Trebbia, rilassandovi ascoltando la “voce” del fiume.

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Arcate

Castello Malaspina Dal Verme

Inoltratevi nei vicoletti del borgo. Bobbio è il tipico paesino in cui tutti sanno di tutti, magari in questo momento siete osservati da una finestra! Graziosi vasi di fiori e piante sono lasciati fuori dai portoncini medievali. Non si incrocia quasi anima viva!
Prendete la strada in salita che giunge al Castello Malaspina Dal Verme: vi troverete davanti ad un’imponente struttura fortificata. Costruito nel 1304, il castello viene utilizzato prima come presidio militare e dopo circa un centinaio di anni è acquistato dalla famiglia Dal Verme che lo converte a rustica abitazione. Da fine anni ’50 il castello è un bene dello Stato gestito dalla Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici delle provincie di Parma e Piacenza (clicca qui per prenotare una visita all’interno del castello). Antistante l’ingresso principale, un tappeto erboso e qualche panchina vi garantiranno un pò di ristoro.

Concattedrale di Santa Maria Assunta

Scendete ora verso il centro del borgo e sedevi al tavolino di un bar di Piazza Duomo che brulica di turisti ed è sovrastata dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta: questa merita assolutamente una visita!

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Concattedrale di Santa Maria Assunta

La facciata della chiesa, che risale al 1463, è incorniciata da due torri campanarie, di cui una con orologio.
L’interno è costituito da tre navate riccamente affrescate. Il soffitto, tendente all’oro e all’azzurro, cattura lo sguardo e illumina l’ambiente.
Sulla destra, oltre il transetto, potete accedere alla Cappella di San Giovanni Battista e ammirare un’antica rappresentazione dell’Annunciazione portata alla luce durante una ristrutturazione della chiesa nel 1981.
Dal transetto, scendete alcuni scalini e introducetevi nella cripta. Da una parte potete accedere ad un cupo sepolcro in cui riposano tutti i vescovi bobbiesi dal 1600. Di fronte a quest’ultimo c’è invece l’entrata della cappella dedicata a Sant’Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bobbio a fine ‘800.

Abbazia di San Colombano

Luogo di maggiore attrazione di tutto il borgo è sicuramente il complesso monastico di San Colombano, uno tra i più noti d’Europa, fatto erigere dal santo irlandese Colombano nel 614.
La basilica, nonostante la semplicità degli elementi di cui è costituita, è una grandiosa rappresentazione della transizione dall’architettura gotica a quella rinascimentale. Il sagrato è molto contenuto rispetto all’estensione dell’abbazia che comprende vari ambienti, tra cui la biblioteca, il monastero e il museo.

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Abbazia di San Colombano
san colombano
Facciata

Costeggiate il complesso monastico sul lato sinistro e giungete in Piazza Santa Fara. Cosa c’è di meglio di una fresca Schweppes Tonica o uno Spritz bevuti contemplando il porticato del monastero?

Passeggiando per Bobbio

Quando capito in un posto nuovo, sia esso un borgo o una città, amo perdermi. Solo senza meta precisa ci si imbatte nelle situazioni più insolite e belle.
In questo caso, ecco il caratteristico Palazzo Malaspina, un tempo residenza della nobile famiglia dei Monticelli, e tanti simpatici gatti sornioni.

Dove mangiare a Bobbio

Come tutti i borghi che si rispettino, anche Bobbio è ricca di posticini molto caratteristici in cui gustare piatti a base di prodotti tipici.
Il giorno di Pasquetta ho scelto l’Enoteca San Nicola per consumare polpettine di mortadella e tagliolini al ragù di cervo.
Il locale è ospitato all’interno di un antico convento del ‘600. Possiede due entrate, una da cui si accede all’enoteca e l’altra che conduce al ristorante. L’atmosfera è calda e accogliente.

Bobbio è una gita all’aria aperta, una passeggiata sulle sponde del fiume, un bel piatto di pasta, un caffè in piazza, un pò di arte e storia. Non perdetevela!

bobbio
Bobbio e il suo ponte

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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