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Recensione: Il nome della rosa di Umberto Eco

recensione il nome della rosa

Ritagliatevi tempo per leggere questo romanzo, tanto tempo.
Filosofia, storia, teologia, giallo, mistero. Fra queste pagine c’è di tutto.
Non è propriamente una lettura da spiaggia ma io sono comunque riuscita a portarla a termine sotto l’ombrellone. Potete farcela anche voi!
Ecco qui una nuova recensione: Il nome della rosa di Umberto Eco.

recensione il nome della rosa

Informazioni editoriali

Titolo: Il nome della rosa
Autore: Umberto Eco
Pagine: 533
Prezzo cartaceo: 9,50 euro (Edizioni tascabili Bompiani)
Prezzo ebook: 10 euro circa

Trama

Nord Italia, 1300.
Un tenebroso monastero benedettino ospiterà a breve il più importante incontro fra religiosi dell’epoca: da un lato i sostenitori del potere imperiale, dall’altro quelli del Papa. Gli equilibri della Chiesa stanno per subire una scossa.
Nel frattempo l’abate decide di ospitare l’ex inquisitore Guglielmo da Baskerville e il suo allievo Adso da Melk poichè si è da poco consumato un tragico episodio su cui il maestro dovrà indagare.
Nel corso dei giorni, la situazione precipita.
Si assiste infatti alla morte di diversi monaci: ciò fa pensare ad una maledizione lanciata sulla cristianità. Guglielmo non è però pienamente convinto e sospetta che la biblioteca del monastero abbia a che fare col verificarsi di queste sciagure e custodisca, oltre a tanto sapere, qualcosa di ben più temibile.
Solo Guglielmo, con l’aiuto di Adso, riuscirà a districare la matassa di enigmi, arrivando alla risoluzione del caso, dopo una serie di peripezie tragicomiche.

Cosa ne penso

Umberto Eco era, è geniale.
Sapete perché? Nelle prime righe del libro è proprio lui a raccontarci di avere fra le mani un vecchio manoscritto da lui stesso tradotto. Questo è un vero e proprio escamotage per far appassionare il lettore al romanzo storico e fargli credere che gli eventi siano veramente accaduti.

La voce narrante è quella del novizio Adso da Melk ed il racconto si apre con la minuziosa descrizione del suo arrivo al monastero assieme al maestro Guglielmo.

Monastero italiano di cui l’autore fornisce addirittura una piantina, senza riportare però alcun riferimento geografico sulla sua ubicazione. Strano vero?
Adoro l’alone di mistero, realtà e immaginazione che avvolge gli eventi all’interno dell’abbazia. Se Eco desiderava farmi assaporare questa atmosfera, è sicuramente riuscito nell’intento.
Lo scenario del luogo delinea infatti la tipica atmosfera medievale: senso di incertezza e superstizione, tipiche dell’epoca, sono costanti.

Le scene sono inoltre narrate in maniera molto cinematografica: sembra quasi che il libro sia in realtà il copione di un film.

Il tema religioso ha un ruolo centrale nel racconto e Umberto Eco espone la situazione della Chiesa ai tempi del medioevo, la sua organizzazione in quanto istituzione e le sue idee.

I personaggi principali sono Adso e Guglielmo. Assieme agli altri monaci, vengono raccontati in maniera precisa nei loro pregi e difetti e così estremamente umanizzati in discussioni, lotte corpo a corpo, scene comiche o solenni.

I titoli dei capitoli sono in realtà un piccolo sunto delle pagine successive.
Alcuni di questi anticipano un po’ troppo ciò che si va a leggere di seguito, ma sono spiritosissimi e non vi nego di aver fatto anche qualche risata leggendoli!

Non ho troppo apprezzato il fatto che siano inserite frequenti frasi in latino senza traduzione. Pur avendolo studiato ho avuto difficoltà nel capirne il senso e spesso ho desistito: ci mancava solo il dizionario in spiaggia!

Anche le digressioni su aspetti religiosi sono numerose e molto lunghe. Confesso di averne sorvolate alcune nonostante possano essere considerate fondamentali: contestualizzano l’intero racconto ma spezzano molto il ritmo della narrazione.

E’ il momento di tirare le somme.
Nonostante credo sia d’obbligo leggere Il nome della rosa almeno una volta nella vita, non so se questo libro potrà fare per voi se non amate i libri molto descrittivi, lenti, dettagliati, storici o religiosi.
Vi piace quanto riportato sopra? Leggete spesso gialli? Bene! Che aspettate?

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Titoli divertenti

Qui sotto vi consiglio un’altro affascinante romanzo con spunti storici che potrete leggere anche sotto l’ombrellone!

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Alla prossima!




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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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4 risposte

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