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Quattro giorni in Val di Chiana e Val D’Orcia

Voglio raccontarvi il mio primo viaggio in solitaria.
A chi pensa che sia da disperati, che ci si annoi o che il tempo non passi più.
Alle coppie che vogliono ricavarsi un po’ di tranquillità e scoprire posti magici.
Ai gruppi di amici in cerca di relax.
Leggete qui sotto la mia fuga di quattro giorni in Val di Chiana e Val d’Orcia!

Giorno 0: Castiglion Fiorentino

E’ giovedì e parto stanca e stressata da Bologna, nella tarda mattinata.
Più che tardo autunno è primavera inoltrata, fa quasi caldo e mi tolgo subito la giacca non appena salgo in auto. Fuori è soleggiato e tutto fa pensare ad un weekend all’insegna del bel tempo.
Aziono il motore, passo al volo a fare il pieno ed imbocco l’autostrada in direzione Arezzo, per la precisione Castiglion Fiorentino.

Questo è il mio primo viaggio in solitaria: o la va o la spacca, penso. Male che vada torno a casa prima.
Nonostante il timore di annoiarmi sento dentro di me una piacevole sensazione: andrà tutto bene.

L’autostrada del Sole è deserta ma nel dubbio, su consiglio della mitica Imma, imbocco la deviazione panoramica verso Firenze al posto della Variante di Valico che solitamente è super battuta da mezzo mondo.
Come volevasi dimostrare ci siamo solo io, qualche operaio in strada, tante curve, le gallerie e il panorama dei dolci rilievi tosco-emiliani.
Convinta di imbattermi in colline dorate e colori autunnali, la vegetazione è invece ancora tutta verdeggiante: questo ottobre è proprio pazzo!

Esco dall’autostrada all’altezza di Arezzo dopo circa due ore di tragitto.
Seguo le indicazioni per Castiglion Fiorentino e, percorrendo la Strada Regionale n.71, raggiungo il borgo in 15 minuti.

Un’accoglienza degna di nota

Mi accoglie un ampio e vivace piazzale al di fuori della cinta muraria del borgo, precisamente un parcheggio: tanti ragazzini si incamminano a casa in uscita da scuola.

Marcello mi dà un passaggio fino alla piccola oasi di pace sua e di Sonia: è a questo punto che mi sento veramente fuori dal mondo.

San Michele al Castello è incastonata nella seconda cinta muraria del paesino: in origine luogo in cui si essiccava tabacco, ora è un posto magico in cima al centro storico che ti ospita e ti coccola.

La mia fuga di quattro giorni in Val di Chiana e Val d’Orcia non poteva avere un inizio migliore!

Alla scoperta del borgo

Scarico i bagagli e mi imbatto nella scoperta del borgo.
Scendo verso Corso Italia, l’arteria principale ed osservo Porta Fiorentina, l’accesso settentrionale. Lì accanto un gruppo di signori un po’ attempati beve un bicchiere di vino e osserva il passaggio.

Prima di risalire il Corso è la volta della Chiesa di San Francesco di epoca romanica, purtroppo chiusa. Alla sinistra del portale però scorgo una porticina socchiusa e mi intrufolo così nel chiostro: il silenzio è assordante.

Procedo lungo Corso Italia e mi imbatto in Piazza Municipio: alla mia sinistra si affacciano sul piazzale le 9 meravigliose Logge del Vasari che costituiscono insieme un ampio porticato. Alla mia destra osservo invece il Palazzo Comunale del XVI secolo. Peccato per le automobili parcheggiate che impediscono di scattare fotografie come si deve!
La piazzetta pullula di giovani seduti ai tavolini fuori dai locali sotto al portico: si avvicina l’ora dell’aperitivo e la temperatura gradevole induce in tentazione!

Imbocco la stradina in salita a destra del Palazzo Comunale.
Costeggio il Palazzo Pretorio e, passando sotto un arco, mi ritrovo a contemplare il cassero del borgo ed un panorama pazzesco sulla Val di Chiana.
Il sole è luminosissimo e si sta preparando per tramontare: ho un’idea.

A passo svelto percorro i vicoletti di Castiglion Fiorentino, imbattendomi nella Collegiata dei Santi Michele e Giuliano, immersa in una pace assoluta.
Ogni angolo è magico.
Entro nella bottega di alimentari sul corso principale: una ragazza gioviale mi accoglie al banco che pullula di prelibatezze. Un panino con porchetta e due grissini gusto pizza: questa è la mia prima cena toscana.
Risalgo al mio nido e colgo il momento perfetto.
Non c’e niente di meglio per chiudere il giorno 0.

Giorno 1: Cortona e relax

Apro gli occhi, è prestissimo.
La sveglia è stata appositamente puntata alle 8 per avere tutta la giornata davanti.
Dalla finestra mi godo il panorama della vallata immersa nella nebbia fitta.
Cinzia mi attende di sotto: è pronta a servirmi una colazione luculliana. Facciamo un sacco di chiacchiere e mi sento quasi a casa.

Raggiungo la mia “bambina”, sì, l’automobile nuova!
Davanti a me osservo un paesaggio quasi fiabesco.

quattro giorni in val di chiana e val d'orcia
Castiglion Fiorentino

Sono pronta per scoprire la Val di Chiana: Cortona è la prima meta!

Cortona: esperienze culinarie in solitaria

La SR 71 mi conduce verso sud.
Raggiungo Cortona in circa un quarto d’ora: è un piccolo borgo arroccato che domina la vallata sottostante.
Salgo le scale mobili fino in Piazza Garibaldi: da qui, nelle giornate limpide, si può intravvedere il Lago Trasimeno in lontananza. Eccolo!

quattro giorni in val di chiana e val d'orcia

Via Nazionale pullula di botteghe artigiane e Piazza della Repubblica mi accoglie circondandomi con i suoi palazzi d’epoca.
Mi guardo attorno: pochi turisti, qualche locale che fa provviste di frutta e verdura, qualcun altro seduto ai tavolini del bar. Il paese si è svegliato da poco.

Oltrepasso Piazza Signorelli e il suo teatro per visitare la Cattedrale, poco oltre. Quest’ultima sembra contemplare la distesa di verde al di là del muretto di protezione che la costeggia.
Qualcuno fa foto.
Mi perdo nei vicoli di Cortona; d’altronde così si scoprono i posti più belli.
Mi imbatto in Via Jannelli che ha mantenuto nei secoli uno stile tipicamente medievale e osservo qua e là tanti particolari.

Risalgo ancora: non vi dico la delusione nel trovare chiusa la Chiesa di San Niccolò.
Mi godo comunque la pace del luogo per circa una mezz’ora, finché inizio ad avvertire un certo languorino.

Qualcuno ha detto “ora di pranzo”?
Su consiglio di Marcello mi siedo da Pane e Vino, locale rustico in Piazza Signorelli che inizialmente mi sfugge alla vista. E’ nascosto infatti all’interno di un androne dietro un grosso bancone di frutta e verdura.
Lì vivo forse la più bella esperienza di questa mini vacanza. In sala sono da sola e l’oste, siccome non c’è nemmeno linea e il cellulare è fuori uso, chiacchiera con me per tutto il tempo. Ti ringrazio!
Nell’ordine: crostini gustosissimi, brasato di Chianina e verdurine saltate con noci, dolce sublime. Non vi svelo la sua ricetta altrimenti mica andate a provarlo!

Come concludere al meglio la giornata

Ho pancia, testa e cuore pieni.
Faccio così ritorno a Castiglion Fiorentino. La giornata non è finita: mi aspetta un pomeriggio all’insegna del relax!

Marcello mi conduce alla spa ad uso esclusivo di San Michele al Castello. Rimango lì fino a sera. La foto dice tutto!

san michele al castello

Giorno 2: Pienza e Montepulciano

Questa mattina la colazione preparata da Cinzia consiste in un tagliere di salumi e formaggi tipici. Non credo mangerò fino a sera!

Mi godo il silenzio di Castiglion Fiorentino e l’aria frizzantina sul corso principale: è ancora presto e in giro non c’è nessuno, a parte qualche negoziante che apre la propria bottega.

Oggi scendo ancora più a sud, precisamente in Val D’Orcia.
Decido di dedicare la giornata a Pienza e Montepulciano che non ho mai visitato.

Pienza e le sue dolci colline

Il navigatore mi fa percorrere un tratto di superstrada; improvvisamente devio verso la campagna.

Di qua colline, di là vigneti, poi un trattore davanti a me mi costringe a rallentare sulla stretta carreggiata. Ne approfitto per osservare in giro: cipressi, casali campi accarezzati da un sole che sembra quello di maggio, non di fine ottobre.

Decido di parcheggiare gratuitamente nei pressi del seminario vescovile e seguo a piedi chi come me è venuto a visitare il borgo.
Mi trovo in Via Santa Caterina, sulla passeggiata panoramica.

Verso il centro c’è un po’ di folla e purtroppo non riesco a godermi pienamente l’atmosfera tipica del borgo che è comunque fiabesco e curato.

La chiesa duecentesca di San Francesco è la prima opera d’arte che ammiro su Corso il Rossellino.
Entro a dare un’occhiata prima di proseguire.

Mi trovo ora in Piazza Pio II e ammiro la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta costruita su un preesistente duomo in stile romanico, facendo anche un giro al suo interno.

Procedo poi lateralmente all’edificio e mi diverto a fare qualche scatto di scorci splendidi.
Quattro giorni in Val di Chiana e Val d’Orcia non sono solo arte e storia, ma soprattutto perdersi nei vicoli e nelle campagne, la natura, la pace dei luoghi ed il buon cibo (come non acquistare una buona forma di pecorino di Pienza?).

Se passate per Pienza, tappa d’obbligo sono i suoi campi nei pressi dell’antica Pieve di Corsignano che purtroppo ho trovato chiusa per restauro.
Qui, ben 20 anni fa, fu girata l’ultima commovente scena di uno dei più famosi film di tutti i tempi, Il Gladiatore.

Montepulciano e tempio di San Biagio

Si è fatto pomeriggio intoltrato.
Una toccata e fuga a Montepulciano non me la toglie nessuno!
Parcheggio gratuitamente in Via di San Pietro Vecchio da cui scorgo il Tempio di San Biagio che visiterò più tardi.
Salgo al borgo percorrendo una stradina pedonale sterrata.

Montepulciano è un tipico borgo medievale toscano che vanta origini ben più antiche, risalenti all’epoca etrusca (IV secolo a.C.).
E’ oggi famosa per produrre il vino Nobile esportato in tutto il mondo e per le numerose cantine che ospitano degustazioni dentro e fuori le sue mura.

Mi faccio rapire dalla bellezza dei vicoli e dei palazzi storici e giungo in Piazza Grande.
Subito sblocco un ricordo tornando ai miei 15 anni e ad una delle scene più famose di New Moon, secondo episodio della Twilight Saga, ambientata proprio sotto il Palazzo Comunale: mi sento vecchia!

Il paesino non è tanto affollato: meglio così. Mi godo la visita in tutta tranquillità.

Ultima tappa della giornata è il Tempio di San Biagio di cui posso già ammirare la grandiosità dall’alto, dove ho parcheggiato l’automobile.
Metto in moto e mi avvicino, sostando lungo un viale di cipressi.

La chiesa del ‘500 fu costruita al posto di un’antica pieve e ora domina un enorme prato verdeggiante collocato esattamente nel punto in cui si incontrano Val d’Orcia e Val di Chiana.
Rimango incantata dalle sue dimensioni.

Il giorno 2 si conclude qui. La sveglia è puntata presto, come sempre.

Giorno3: Arezzo e ritorno a casa

Passare quattro giorni in Val di Chiana e Val D’Orcia ha per me avuto molti significati, fra cui quello di circondarmi di persone splendide e ritrovare vecchi e buoni amici.
Leggete voi stessi cosa mi è successo!

Buon compleanno!

Sistemo il bagaglio prima di scendere a fare colazione: oggi si rientra a casa con tappa ad Arezzo per salutare una persona speciale!

Cinzia mi accoglie in soggiorno così e non smetto di ringraziarla: è il mio compleanno!

Buon compleanno!

Saluto Castiglion Fiorentino con questo ricordo, sicura che un giorno ritornerò!

Arezzo in compagnia

Percorro a ritroso la SR n.71 e sono ad Arezzo in una ventina di minuti.

Mi accoglie in paese una maratona e per questo molte aree sono chiuse a circolazione e sosta: aiuto!
Riesco ad individuare un parcheggio gratuito proprio in Via Bologna: sarà un caso?
A pochi metri da lì mi inoltro dentro mura attraversando Porta Laurentina.

Subito mi immergo in un’atmosfera di festa: Arezzo mi conquista subito.
I vicoli pullulano di famiglie che osservano vetrine e fanno aperitivo, i visitatori scattano fotografie, io mi dirigo in Piazza Grande e mi siedo sulle sue strane gradinate, aspettando Simona che non vedo da tanto tempo.

Finalmente è arrivata!
Lei mi fa da Cicerone nella sua città e io chiacchiero fino a sfinirla: dobbiamo recuperare un anno di lontananza!

I nostri passi percorrono Corso Italia in lungo e in largo: nelle traverse c’è chi si è già seduto per pranzare.

Mi faccio guidare da Simona, aretina doc, al Cantuccio, ristorante storico conosciuto in tutta Italia: ovviamente le aspettative non vengono deluse!

Poche ore sono passate in un lampo: è ora di fare ritorno a Bologna.


Quattro giorni in Val di Chiana e Val D’Orcia sono bastati per rigenerare mente e cuore.
Sto scrivendo queste parole a più di un mese di distanza dalla mia prima esperienza in solitaria fuori Bologna.
Finora ho sempre ritenuto che viaggiare da soli potesse essere noioso e un po’ triste: mi sbagliavo.
Tutto ciò permette di immergersi nelle abitudini dei luoghi visitati, di riposarsi, di fare nuove conoscenze e perchè no di divertirsi. Basta solo stare bene con se stessi!

Consigli utili

  • Partendo da Bologna potete raggiungere i luoghi raccontati in diversi modi.
    L’autostrada A1 con uscita ad Arezzo è l’alternativa più comoda.
    L’autostrada A14 con uscita a Cesena è un percorso più naturalistico perchè vi permette di immergervi nel verde delle Foreste Casentinesi ma impiegherete più tempo.
  • I borghi sono visitabili in pochissimo tempo e le distanze fra uno e l’altro sono minime.
    Questa è la meta ideale se volete trascorrere un weekend fuori porta!
  • Chiedete sempre consigli su dove fermarvi a mangiare alla gente del luogo: non esiste migliore guida!
  • Visitate Val di Chiana e Val d’Orcia in primavera o autunno inoltrati per vederle sfoggiare i loro abiti colorati migliori.
  • Il mezzo che consiglio maggiormente è ovviamente l’automobile.

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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