Tre giorni in Val Camonica

Quale meta migliore di tre giorni in Val Camonica fra vigne, monti e cultura sulle sponde del lago Sebino, noto ai più come lago d’Iseo, per uscire dai confini della propria città post lockdown?
Ho approfittato recentemente di tre giorni di ferie per fuggire da Bologna e andare a trovare un’amica a Lovere, piccolo borgo della provincia bergamasca che affaccia sulle sponde del lago lombardo.
Il paesaggio lacustre è particolare e non amato da tutti: per alcuni è troppo triste, “piatto” o “da vecchi”. Non avete un’idea di quante persone abbia sentito definire i borghi sui laghi mete turistiche per pensionati.
Niente di più falso, a mio avviso! Lì la natura regna sovrana ed è veramente possibile spegnere il cervello. In alternativa, agli sportivi si apre una scelta vastissima di attività, primo fra tutte il trekking su sentieri di vari gradi di difficoltà.
Inoltre si mangia molto bene, quindi cosa volere di più? Relax, sport e buona cucina sono un connubio perfetto.
Se poi si vuole dedicare un po’ di tempo alla cultura terminando la giornata di svago con un bell’aperitivo, le vicine Brescia e Bergamo non deluderanno le aspettative.

PRIMO GIORNO: LA PARTENZA

Un venerdì pomeriggio di inizio Maggio parto da Bologna con l’alta velocità. In due ore scarse raggiungo una Brescia calda ed assolata: Giorgia mi aspetta fuori dalla stazione a bordo della sua bambina, una Fiat 500 color “Grigio Carrara”, come puntualizza orgogliosa.
Sfrecciamo lungo la superstrada verso Sirmione: un caffè al volo e via che si cena a Desenzano del Garda: salamino casereccio e gnocco fritto (da emiliana doc l’ho promosso a pieni voti), un bel primo, dolce e vino dell’Agriturismo Armea placano la mia fame degna di uno smonto notte.

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E’ buio: saliamo nuovamente sul bolide che ci conduce fino a Lovere, costeggiando tutto il lungolago. Arriviamo tardi a casa e le tenebre celano la bellezza che ammirerò il mattino seguente.
Sprofondo nel letto stanca morta; questa notte è Cenere a tenermi compagnia.

Cenere
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Lago d’Iseo, Lovere

Secondo giorno: Lovere, picnic e cultura

Ore 9 circa di sabato mattina: mi “sfrombolo” giù dal letto, una sistemata e mi avvio con Giorgia verso il centro del paese che affaccia sul lago.
Lovere è una piccola perla lacustre situata sulla sponda nord occidentale del lago d’Iseo.
E’ facilmente raggiungibile da Bologna in auto percorrendo l’autostrada del Brennero in circa tre ore oppure in treno, con cambio a Brescia ma non disperate: percorrerete i binari lungo il lago e la vista mozzafiato ripagherà lo sforzo!
Il borgo è annoverato fra i più belli d’Italia. Una rete intricata di viottoli conduce alla piazzetta principale, una vera chicca. Cura, ordine, pulizia e pace aiutano ad entrare in un mood completamente rilassato.

A questo punto le alternative in mattinata sono due: fermarsi in uno dei tanti bistrot sulla sponda e godersi la vista consumando un’abbondante colazione o visitare il paesino.
Lovere ospita tante architetture religiose e civili. Sapete che l’Accademia Tadini (clicca qui per visitare il sito) è tra i musei più antichi della Lombardia?
Facendo due passi apprezzerete inoltre il contesto di tante case signorili affacciate sul lago la cui architettura rimanda ad un’altra epoca.

Un picnic con i fiocchi

La fame inizia a farsi sentire. Giorgia ha già prenotato un picnic per pranzo: abbiamo appuntamento fra i vigneti della Franciacorta per consumare un picnic in una notevole ambientazione allestita dalla Cantina Bersi Serlini a Provaglio d’Iseo (BS). Il personale gentilissimo fornisce agli ospiti una cassetta contenente tutto l’occorrente per consumare il pasto fra le vigne, assieme a calice e bollicine.
Facoltativo ma assolutamente consigliato è l’allestimento realizzato direttamente dalla cantina: coperte, tappeti, cuscini ed oggettistica per arricchire la postazione picnic. In alternativa potrete portare i vostri teli. Clicca qui se vuoi prenotare la tua visita alla cantina!

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L’allestimento del picnic

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Cantine Bersi Serlini

La Vittoria Alata

Ho la fortuna di trovarmi nei pressi di Brescia proprio nei giorni in cui è riaperta alle visite del pubblico la bellezza della Vittoria Alata dopo il suo restauro. Ma di cosa si tratta?
Non è altro che la statua bronzea di epoca romana meglio conservata in Italia. Fu rinvenuta nel 1826 durante gli scavi archeologici del Capitolium romano di Brescia e riportata alla sua bellezza grazie ad un minuzioso restauro durato due anni abbondanti, dal 2018 ad oggi.

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Vittoria Alata

Potrò mai perdere questa opportunità?
Studiare l’arte sui libri di scuola non dà una minima idea della Bellezza (e non a caso è maiuscolo) che si può toccare quasi con mano dal vivo.
E soprattutto non c’è occasione migliore di questo periodo post pandemia per fare una vera e propria full immersion di cultura, dando la possibilità ai settori colpiti di ingranare al meglio la marcia.

Una passeggiata per il centro storico

Brescia è piccolina, ordinata, tanto storica.
Le sue piazze e monumenti fanno attraversare al visitatore varie epoche storiche.

Il Capitolium romano sovrasta Piazza del Foro in tutta la sua maestosità.

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Capitolium
romano, Brescia

Piazza della Loggia, con la sua Torre dell’Orologio, è rinascimentale.

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Torre dell’Orologio in Piazza della Loggia

Piazza Vittoria, di stampo architettonico prettamente fascista, proietta il passante nell’omonima epoca.

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Piazza Vittoria

La scultura moderna “Il peso del tempo sospeso”, pur realizzata circa venti anni fa, rimane molto attuale considerando il periodo pandemico appena trascorso. L’opera suscita in chi la osserva sentimento di sospensione ed incertezza. Il rinoceronte diventa metafora del peso che dobbiamo sopportare ed il fatto che sia imbragato e sospeso nel nulla enfatizza il distacco dalle nostre abitudini e certezze.

Il peso del tempo sospeso

Non siamo ancora stanche.
La Latteria Molloy nella periferia bresciana ci ospita per assistere al primo piccolo concerto dopo tanto tempo, preceduto da un hamburger e birra artigianale.

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Latteria Molloy, concerto

Terzo giorno: Colle San Giovanni

Trascorro la domenica a Lovere, in totale relax.
Dopo un pranzo fresco faccio “due passi” con Eugenia.
Siete camminatori? Ecco per voi una piccola chicca: a digestione ultimata, mi raccomando, indossate un paio di scarpe comode e fatevi una bella camminata fino in cima al Colle San Giovanni, detto anche Monte Cala, che sovrasta il borgo.
Scelto in antichità come luogo di presidio vista la sua posizione strategica, vide poi nel XII secolo la costruzione di una chiesa su quella già esistente, di cui oggi si può osservare la struttura dominante la valle.
Colle San Giovanni è un ritrovo degli abitanti dei luoghi circostanti che risalgono il sentiero in compagnia nel weekend. Arrivati in cima è tradizione bersi letteralmente una scodella di vino mischiato a gazzosa e contemplare il panorama in santa pace: il lago che dorme abbracciato dai morbidi pendii.
Se siete fortunati, lungo il cammino potrete imbattervi in pascoli di mucche paciose a pochi metri da voi!

Ringrazio Eugenia per le chiacchiere e la bella passeggiata!
Tre giorni in Val Camonica volano ma danno quella carica giusta che serve per cominciare la settimana a pieno ritmo.
Viaggiate. Viaggiate. Staccane la spina dalla routine e rigeneratevi!

Cosa acquistare a Lovere

In questo periodo difficile per il mondo dell’artigianato ho acquistato da Melissa e Chiara (@ofeliainflowers e @joyelli_ sono le loro pagine Instagram) , che ringrazio per la pazienza e dedizione, piccoli gioielli realizzati a mano con fiori e resina.

Dove mangiare a Brescia

L’osteria al Bianchi in pieno centro, vicino a Piazza della Loggia, è un ambiente semplice e informale. Il menù contempla poche portate tradizionali. Consigliato!

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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