Pothos, pianta a prova di pollice nero

pothos pianta

Il Pothos, pianta a prova di pollice nero, è la pianta che forse più si adatta alle condizioni dei nostri appartamenti.
Coltivato in terra, acqua o idrocoltura, sa dare tantissime soddisfazioni anche a chi non può definirsi abile nella cura delle piante!
Leggete qui sotto per sapere di più sulla sua gestione!

I miei Pothos

Ormai da diversi anni si tramandano in famiglia piante su piante, da cui ne nascono altre per talea e così via. Uno di questi casi è proprio attribuibile all’origine di alcuni miei Pothos.
In casa, come avrete potuto capire, ne possiedo più di uno.
Alcuni di questi si sono sviluppati da rametti ottenuti potando la pianta madre della mia famiglia che si era trasformata in una cascata verdeggiante lunga quasi due metri!
Il mio Pothos più grande e il “figlio” della pianta originaria, coltivati in terra, fanno la spola fra soggiorno in inverno e terrazzo durante la stagione calda. Gli altri, che vivono in acqua, rimangono in casa tutto l’anno ma non mi deludono mai con la loro inarrestabile produzione di foglie e radici!

Caratteristiche generali

Il Pothos, il cui nome latino è Scindapsus, è originario delle isole dell’Oceano Pacifico e quindi classificato come pianta tropicale.
Rampicante o ricadente, il Pothos presenta un fogliame lucido e cuoriforme, di colore variabile in tante sfumature di verde brillante. Le foglie possono raggiungere grosse dimensioni in natura, mentre in cattività misurano circa 10-15 centimetri di lunghezza.
Il Pothos presenta radici molto sviluppate che gli permettono di assicurarsi un supporto su rocce o fusti di altre specie vegetali.
Il Pothos è annoverato inoltre fra le piante purificatrici dell’aria, poiché in grado di “catturare” numerose sostanze inquinanti sia all’interno che all’esterno delle nostre case.
Grazie al fatto che questa pianta ha una crescita molto rapida e vigorosa, le sue lunghe liane possono essere utilizzate per decorare cornici di porte e finestre, fatte arrampicare su sostegni più o meno alti, o ricadere lungo muri o mobili.
La fioritura del Pothos si verifica molto raramente se coltivato in ambiente domestico. Quelli che posseggo non mi hanno mai fatto questo regalo finora: mai dire mai!
Non confondete il Pothos col Philodendro, anche se possono risultare simili! Se volete sapere di più su quest’ultima specie, date un’occhiata all’articolo qui sotto!


Coltivazione e cura

Il Pothos è la tipica pianta adatta anche a chi è più sbadato in materia botanica.
Riesce a tollerare periodi di siccità, sbalzi termici o condizioni di scarsa luminosità, purché non si protraggano a lungo.
La temperatura ideale per coltivare il Pothos varia tra i 18 e i 25 gradi e l’umidità ambientale è molto gradita. Io ne posseggo uno in bagno coltivato in acqua: dovreste vedere come cresce!

Se l’aria è molto secca, potete vaporizzare periodicamente le sue foglie con acqua demineralizzata. In inverno è quindi bene coltivare la pianta in casa, mentre in estate anche all’esterno in zona riparata.
Ricordate sempre: più c’è luce, più la pianta vi ringrazierà. Raccomando però di filtrare sempre i raggi solari che altrimenti rischierebbero di bruciare il fogliame.
Durante a stagione calda, l’annaffiatura del Pothos deve essere costante a patto che, tra un’irrigazione e l’altra, il terriccio non rimanga troppo bagnato. In inverno è bene ridurre l’apporto idrico.
Avendo il Pothos foglie molto lucide, ogni tanto le pulisco con uno straccio umido.
Il Pothos tollera poco le concentrazioni di minerali sia nell’acqua che nel terriccio: è quindi bene coltivarlo o in acqua demineralizzata o in substrato molto leggero.
Il rinvaso di questa pianta è da effettuare, solo se necessario, a fine inverno poiché è ancora in riposo vegetativo. Fate attenzione a non danneggiare troppo le numerose radici molto delicate e sottili durante l’operazione.

Moltiplicazione del Pothos

Quando poto le mie piante, tendo a conservare tanti rametti. Ripongo poi questi (devono essere lunghi almeno una ventina di centimetri) in un bicchiere o vasetto pieno d’acqua. In pochissimi giorni si svilupperanno nuove radici e getti e sarete voi a scegliere se interrare le nuove talee o far crescere la neo-piantina in acqua!

Curiosità

Il nome Pothos deriva da come veniva chiamata questa pianta, in antichità, nell’isola di Ceylon, l’odierno Sri Lanka.

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Alla prossima!





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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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