Recensione: La gita a Tindari di Andrea Camilleri

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La gita a Tindari mi fu consigliato tempo fa da un mio paziente che sostenne essere il romanzo più appassionante dell’autore.

Dopo averlo letto, sono sempre più convinta che la scrittura magica di Andrea Camilleri sia sempre attuale e non tramonterà mai.

Leggete qui sotto la mia nuova recensione!

gita a tindari

Informazioni editoriali

Titolo: La gita a Tindari
Autore: Andrea Camilleri
Pagine: 291
Prezzo cartaceo: 8 euro (Sellerio edizioni)
Prezzo ebook: 6 euro circa

Trama

Nenè Sanfilippo, che si scoprirà essere ragazzo poco raccomandabile, viene trovato assassinato.
Contemporaneamente, gli anziani coniugi Griffo spariscono nel nulla.

I 3 soggetti non hanno apparentemente niente in comune, se non il fatto di abitare nello stesso condominio.

Viene chiamato in causa il commissario Montalbano.
Venendo a contatto con strani personaggi (prostitute, un parroco fifone, un boss della malavita siciliana e un chirurgo sottomesso), grazie al suo acuto ingegno riesce a districare una matassa di misteri, coincidenze e fatti legati tra loro risolvendo così il caso.

Cosa ne penso

Protagonista indiscusso del romanzo è Salvo Montalbano, commissario di Vigata, immaginario paesino siciliano inventato dalla sapiente penna dell’autore.
E’ un uomo onesto ed anticonformista; ama il mare e la buona cucina.

Il commissario deve scontrarsi con l’antagonista del racconto, nonché la mafia internazionale che sfrutta alcuni esponenti dell’alta società per affermare il proprio potere.
Il tema della criminalità organizzata, sempre attuale, è trattato con molta delicatezza. L’autore sembra infatti consapevole di rivolgersi ad un pubblico molto eterogeneo, anche giovane.

Non voglio anticipare nessun risvolto ma ci tengo a dire che le 3 vittime del caso, ovvero Sanfilippo e i coniugi Griffo, non sono la parte attiva del romanzo. Nonostante ciò vengono raccontati così sapientemente da Camilleri che sembra di averli sempre presenti sulla scena e che tutto il romanzo ruoti attorno a loro.

Livia, compagna del commissario, risiede in Liguria.
Ha un ruolo marginale nel romanzo. Grazie alle sue comparse è toccato anche il tema delle relazioni a distanza e la fedeltà e pazienza come ingredienti base per far durare un rapporto del genere.
In questo contesto, Montalbano mette a nudo la sua fragilità, umanità e i sentimenti veri che prova verso la donna della sua vita.

Il rapporto più brioso e interessante è sicuramente quello che possiamo leggere fra Montalbano e i suoi compagni di squadra: Augello, Fazio ed il simpatico e ingenuo Catarella grazie all’aiuto dei quali il caso si presenta più affrontabile agli occhi del commissario.
Nei loro confronti si presenta posato, altre volte nervoso e scorbutico, ma pur sempre paterno.

I personaggi secondari sono numerosi: ognuno di loro contribuisce ad aggiungere un tassello per comporre il puzzle e risolvere l’intricato caso.

Il genere del libro può definirsi poliziesco.
Camilleri non manca mai di inserire nella narrazione molti termini ed espressioni in dialetto siciliano che alleggeriscono l’atmosfera e rendono il racconto ben inserito nel contesto in cui si svolge la vicenda.
Non abbiate paura di non comprendere alcune frasi mentre leggete. Una volta affrontate le prime pagine vi verrà naturale!

La lettura vi risulterà molto scorrevole.

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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