Recensione: Una storia per Gabriel

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Ho letto Una storia per Gabriel con grande emozione sapendo che è stato scritto da un caro amico, nonché collega, di mio papà.
Desidero ringraziarlo profondamente: questo romanzo è un vero tesoro. Non solo per il valore della storia raccontata, ma per la generosità con cui l’autore ha saputo donare parte di sé attraverso queste pagine. È una lettura che custodirò con affetto.
Leggete la mia recensione qui sotto.

Informazioni editoriali

Titolo: Una storia per Gabriel
Autore: Giuseppe Tancredi
Pagine: 104
Prezzo cartaceo: 12 euro (CalicEditori)

Trama

Giuseppe è un ragazzino di campagna, vive in una masseria appena fuori città.
Affrontando dolori e sconfitte, cadendo e rialzandosi in più occasioni, Giuseppe cresce e diventa imprenditore: solo ora si aprono davanti ai suoi occhi tutte quelle porte che anni addietro ha trovato chiuse.

Cosa ne penso

I punti salienti

Una storia per Gabriel è un’opera intensa e toccante che affonda le sue radici in una narrazione profondamente autentica.
Il libro racconta, attraverso la voce del protagonista nonché narratore, una vicenda personale che si intreccia con la storia di un’intera terra: la Basilicata. Si tratta di una storia vera, fatta di sacrifici, sogni e ostacoli, ma soprattutto di amore. Un amore viscerale per la propria famiglia, per la propria terra, per le proprie origini.

Il cuore del racconto è animato dalla figura del protagonista, che incarna la tenacia e la determinazione di chi non si arrende di fronte alle difficoltà. Il suo percorso di vita è costellato di ostacoli, sacrifici e scelte difficili, ma sempre guidato da un profondo senso di responsabilità e un amore incondizionato per la propria famiglia.
Il tono con cui il narratore si rivolge al lettore è schietto, sincero, a tratti confidenziale, come in una lunga lettera che custodisce frammenti di verità e memoria.

La narrazione si snoda tra episodi drammatici e momenti di speranza, tra cadute e risalite, offrendo uno spaccato realistico e toccante della vita di un uomo qualunque, ma al tempo stesso straordinario per il coraggio con cui affronta il quotidiano.

Ciò che rende questo libro davvero speciale è l’atmosfera familiare e intima che lo attraversa.
La narrazione si arricchisce di aneddoti, ricordi, gesti semplici ma carichi di significato, che costruiscono un ponte tra generazioni.
Si percepisce una volontà sincera di lasciare una traccia, un’eredità, non solo per il giovane Gabriel – cui il libro è idealmente dedicato – ma per chiunque voglia ritrovare il senso dell’appartenenza.

Gli altri personaggi

Accanto al protagonista si delineano, con delicatezza e intensità, anche le figure familiari che ne accompagnano la crescita e le scelte.
La presenza dei genitori, solidi punti di riferimento, è una costante nel racconto.
I fratelli fanno emergere ognuno il proprio temperamento, tra complicità e divergenze.
La moglie, figura centrale, è colma di dolcezza e forza e rappresenta il fulcro emotivo dell’esistenza di Giuseppe.
Gabriel, destinatario ultimo di questo racconto, è simbolo del futuro e della continuità.

Ogni personaggio è tratteggiato con sensibilità e rispetto, contribuendo a creare un mosaico familiare autentico, dove i legami affettivi sono il motore di ogni scelta e rinuncia.

I luoghi del romanzo

Le descrizioni dei luoghi natii, ricchi di colori, profumi e tradizioni, sono uno degli aspetti a mio avviso più riusciti del libro.

La Basilicata descritta da Tancredi è allo stesso tempo concreta e poetica: un luogo dell’anima, che non si dimentica e che continua a vivere nella memoria di chi lo ha amato.
Il paesaggio non fa solo da sfondo, ma diventa esso stesso protagonista, con la sua bellezza aspra e struggente.

Le mie emozioni

La lettura di Una storia per Gabriel mi ha profondamente commossa.
Mi sono sentita spesso parte della famiglia raccontata nel romanzo.

Una storia per Gabriel parla al cuore con semplicità e allo stesso tempo molta intensità.

Il libro mi ha fatto riflettere sui valori delle radici, sull’importanza di custodire la memoria e sul coraggio silenzioso di chi, giorno dopo giorno, costruisce il proprio cammino senza mai perdere di vista ciò che conta davvero.

E’ una storia che resta, che si sedimenta dolcemente e che torna alla mente come un caro e caldo ricordo.

“La memoria è il filo invisibile che tiene insieme il senso della vita.”

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Alla prossima!

Siete appassionati di filosofia giapponese? Leggete qui sotto la mia recensione di un libro speciale!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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