Ci sono libri che arrivano nel momento giusto, con la delicatezza di un abbraccio silenzioso.
Cambiare l’acqua ai fiori è uno di questi: leggete la mia nuova recensione.
Informazioni editoriali
Titolo: Cambiare l’acqua ai fiori
Autore: Valérie Perrin
Pagine: 476
Prezzo cartaceo: 19 euro (Edizioni e/o)
Prezzo ebook: 11,99 euro
Trama
Violette Toussaint è la custode di un cimitero in una piccola cittadina della Borgogna.
Vive in una casa circondata da tombe, fiori freschi e ricordi.
All’apparenza la sua è una vita tranquilla, quasi monotona, ma dietro il suo sorriso gentile e il tè offerto a chi passa a trovarla si nasconde una storia fatta di dolori profondi, abbandoni e segreti mai raccontati.
La trama di Cambiare l’acqua ai fiori si costruisce lentamente, alternando presente e passato, intrecciando la vita quotidiana di Violette con i flashback della sua esistenza.
L’infanzia difficile, un matrimonio complicato, la maternità, la perdita. Tutto viene raccontato con delicatezza e poesia, grazie ad una narrazione intima e malinconica che si sofferma sulle piccole cose e sui gesti silenziosi che parlano più delle parole.
L’arrivo improvviso e misterioso del poliziotto Julien Seul, in cerca di spiegazioni per la strana ultima volontà della madre (essere sepolta accanto a un uomo che non è suo marito), dà inizio ad una nuova indagine emotiva che porterà alla luce verità nascoste e connessioni inaspettate.
Senza svelare il finale, posso dire solo che ogni filo della storia trova il suo posto in un intreccio agrodolce che lascia il segno.
Cosa ne penso
Cambiare l’acqua ai fiori è uno di quei libri che ti accarezzano con delicatezza, ma ti stringono forte il cuore senza preavviso.
Parla di lutto, amore perduto, rinascita, ma lo fa con una grazia rara e con una voce narrativa capace di trovare la poesia anche nel dolore.
La figura di Violette è straordinaria nella sua semplicità: è una donna che ha sofferto ed ha perso tanto, ma che riesce a trovare ancora un senso nella cura degli altri, anche dei defunti.
Ho adorato il suo atteggiamento nei confronti della vita, sempre gentile, silenziosamente coraggioso, mai disperato nonostante le ferite profonde.
La sua capacità di resistere senza indurirsi, di accogliere gli altri pur portandosi dentro un dolore muto, mi ha profondamente colpita.
C’è una dignità nei suoi gesti quotidiani che mi ha quasi commossa.
Violette non cerca di apparire forte: lo è ma in modo diverso dagli altri.
Cambiare l’acqua ai fiori sa commuovere senza mai forzare la mano. Parla della morte per raccontare la vita e lo fa con uno stile che alterna poesia e concretezza, tenerezza e cruda realtà.
Consiglio Cambiare l’acqua ai fiori a chi ama le storie vere, intense, ma mai retoriche. A chi crede che anche il dolore possa avere una sua bellezza e che i ricordi, se ben custoditi, possano diventare acqua buona per far rifiorire il presente.

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