Recensione: La sedia di Lulù

la sedia di lulù

La sedia di Lulù è una rinascita.
E’ una coccola, una montagna russa di eventi tragici e devastanti addolciti dall’arrivo di una palla di pelo che non è solo un cane.

“Quel destino che a volte ci viene incontro più veloce di quanto siamo in grado di sopportare aveva in serbo per me il più grande dolore e la gioia più grande.
Una crescita che passa attraverso difficoltà che appaiono insormontabili, attraverso una sofferenza che sembra non trovare rimedio.
E siamo assolutamente inconsapevoli di essere in grado di trovare quanto di più positivo può esserci in un dramma.”

Informazioni editoriali

Titolo: La sedia di Lulù
Autore: Marina Casciani e Alessandra Santandrea
Pagine: 139
Prezzo cartaceo: 15 euro (Itaca Edizioni)
Prezzo ebook: 7,99 euro

Trama

11 settembre 2002: esattamente un anno dopo l’attentato al World Trade Center che sconvolge il mondo, ad essere stravolta è la vita di Alessandra.

In seguito ad un incidente stradale, la donna diventa inseparabile dalla sua sedia a rotelle.

Trascorre mesi di riabilitazione in varie strutture sanitarie dell’Emilia Romagna.

Alessandra è insicura, si sta isolando lentamente dal resto del mondo, ha paura della vita e di cos’altro le potrà riservare.

Un giorno però, donata dal cielo, entra nel suo quotidiano la piccola Lulù. E’ una cagnetta simil Labrador nera come la pece con una piccola macchia bianca sotto il collo che la distingue dagli altri piccoli della cucciolata.

Passano i mesi e le due diventano inseparabili.
Lulù non è per Alessandra solo cane da supporto ma fedele compagna di vita.
Grazie a lei la donna fa nuove conoscenze e combatte paura, solitudine e pregiudizi fino a diventare la prima donna diversamente abile a partecipare a gare agonistiche di obedience in tutta Italia.

Cosa ne penso

Alessandra ci racconta di aver perso l’uso delle gambe a causa di un incidente stradale, accuratamente descritto.
La perdita di controllo dell’auto avrebbe forse potuto arrecare un danno minore, ma sembra che Alessandra sia stata scelta per affrontare un vero e proprio percorso esistenziale, fino a diventare quella che è oggi, vivendo inizialmente una tragedia.

Come reagire positivamente ad un dramma che stravolge completamente la tua vita, la tua routine, il tuo modo di vivere, di relazionarti agli altri?

Con un ottimismo e una sensibilità fuori dal normale Alessandra ha saputo ricomporre, come se fosse un puzzle, la sua vita sgangherata grazie anche alla presenza della sua famiglia, fino all’incontro con Lulù, suo angelo custode.

La sintonia tra Alessandra e Lulù è stata talmente particolare fin da subito che le due si sono distinte in una disciplina sportiva in cui il rapporto cane-uomo è un vero e proprio cardine.

La vicenda di Alessandra ha permesso di compiere un passo avanti gigantesco in merito ad un vuoto normativo.
La regione Emilia Romagna è stata infatti la prima a parificare i cani da accompagnamento per disabili a quelli guida per ciechi consentendo loro di accedere a strutture alberghiere, ristoranti, mezzi, supermercati ed altri esercizi pubblici.

Ho letto La sedia di Lulù tutto d’un fiato appena mi è stato donato.
Credo che le parole scritte su queste pagine meritino un plauso non tanto per lo stile di scrittura utilizzato quanto per la storia d’amore che raccontano poiché essa punta al cuore anche dei più cinici.

“La vita non finisce in quel momento. Bisogna ricominciare. Io mi sento di dire, e ne sono convinta, che ho una vita migliore adesso rispetto alla prima.”

La storia di Alessandra è commovente e straordinaria, è una vera e propria lezione di vita.
Ci insegna che dopo il buio c’è sempre il sereno; dopo la sofferenza possiamo ancora goderci la vita e le tante cose di cui sorridere grazie alla nostra tenacia e a chi ci sta accanto.
L’amore, in tutte le sue forme e non solo tra essere umani è l’unico vero requisito per una vita degna di essere vissuta ed apprezzata.

Sono amante degli animali e dei cani in particolare; leggendo ho avuto la conferma di quanto possano essere empatici e trasmetterci amore, energia e allegria semplicemente standoci accanto.

L’amore che dona un cane è incondizionato e soprattutto non chiede di essere ricambiato.

Credo che chiunque abbia o abbia avuto un cane debba leggere La sedia di Lulù per potersi ritrovare in tante situazioni e in condivisione con molti pensieri espressi dall’autrice e dalla protagonista sulla relazione con i nostri amici a quattro zampe.

“A volte si dice che i cani, al contrario degli umani, non vedono la differenza tra le persone; io invece vi dico che non è questo il miracolo di quelle menti straordinarie. Ciò che è sorprendente, invece, è il fatto che i cani la vedono perfettamente e miracolosamente la comprendono senza spiegazione né giudizio, ecco ciò che più li distingue dall’essere umano.”

Due parole su ChiaraMilla

Il libro è una storia vera.
Protagonista è Alessandra Santandrea, proprietaria di Lùlù.
Chi scrive è Marina Casciani, cofondatrice dell’associazione di promozione sociale sportivo dilettantistica ChiaraMilla.

ChiaraMilla è una struttura in provincia di Ferrara che opera nel settore delle attività e terapie assistite da animali per migliorare la qualità di vita delle persone che vivono disagi di vario genere (cliccate qui per consultare il sito web).

Il ricavato della vendita del libro viene devoluto all’associazione per renderla sempre più fruibile alle persone diversamente abili.

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Alla prossima!

Leggete la mia recensione di un altro romanzo incentrato sul rapporto uomo-natura cliccando sul pulsante qui sotto!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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