Recensione: I miei giorni alla libreria Morisaki

recensione i miei giorni alla libreria morisaki

Ci sono libri che arrivano nel momento giusto, con la delicatezza di un gesto gentile.
I miei giorni alla libreria Morisaki è uno di quei romanzi capaci di offrire conforto e bellezza attraverso una storia semplice ma profonda.
Ambientato tra le vie silenziose del quartiere delle librerie di Tokyo, questo breve racconto ci accompagna nel viaggio interiore di una giovane donna alla ricerca di se stessa, tra scaffali polverosi, legami familiari e la potenza silenziosa dei libri.

In questo articolo vi racconto la trama e condivido le mie impressioni su una lettura che sa lasciare il segno con garbo e malinconia.

Informazioni editoriali

Titolo: I miei giorni alla libreria Morisaki
Autore: Satoshi Yagisawa
Pagine: 149
Prezzo cartaceo: 10 euro (Universale Economica Feltrinelli)
Prezzo ebook: 8,99 euro

Trama

Quando Takako viene lasciata all’improvviso dall’uomo con cui ha una relazione, il suo mondo crolla.
Il lavoro d’ufficio che svolge con rassegnazione non le offre più alcuna motivazione e il dolore la lascia sospesa come in apnea.
In questo momento di smarrimento, riceve un’inaspettata offerta da parte dello zio Satoru che gli propone di andare a vivere per un po’ nella libreria di famiglia, nel quartiere di Jinbōchō, a Tokyo.

La libreria Morisaki è tutt’altro che moderna: piccola e traboccante di vecchi volumi, profuma di carta e passato. Eppure, proprio in quel luogo fuori dal tempo, Takako inizia a riscoprire se stessa. Immersa nel silenzio ovattato dei libri e nella quotidianità semplice ma sincera dello zio eccentrico, si apre lentamente a un nuovo modo di stare al mondo.

Il romanzo si sviluppa in due parti ben distinte: la prima racconta il periodo trascorso da Takako nella libreria, il rapporto con lo zio, le passeggiate tra le librerie antiquarie di Jinbōchō, la lenta guarigione dalle sue ferite interiori.
La seconda parte, invece, introduce un cambiamento: un ritorno alla vita frenetica della città, nuove relazioni, ma anche un filo che la riporta sempre lì, in quel luogo pieno di storie e memorie. La libreria Morisaki si rivela più di un rifugio temporaneo: è una bussola per ritrovare il proprio centro.

Cosa ne penso

Ammetto che la prima cosa che mi ha attirata verso I miei giorni alla libreria Morisaki è stata la copertina. Questa è delicata ed evocativa. La sua estetica richiama le librerie indipendenti e le atmosfere quiete delle storie giapponesi.
La vicenda è ambientata in Giappone, paese che presto visiterò, e la curiosità ha fatto il resto.
Amo i romanzi che sanno raccontare un luogo attraverso i suoi ritmi quotidiani, e I miei giorni alla libreria Morisaki riesce pienamente in questo intento.

Il quartiere di Jinbōchō, cuore pulsante della narrativa, è quasi considerato un personaggio. Con le sue librerie antiquarie, i caffè un po’ retrò e le vie battute da appassionati lettori, riesce ad evocare un Giappone discreto e autentico, lontano dagli stereotipi più noti.
L’autore descrive con semplicità ma grande sensibilità questo mondo di carta e silenzio e lo fa attraverso lo sguardo di una protagonista in cerca di risposte, ma soprattutto di pace.

La scrittura è essenziale ma proprio per questo sa toccare corde profonde.
Non troverete colpi di scena spettacolari o grandi rivelazioni, ma una storia che viene raccontata con gentilezza, che fa spazio al tempo e alla trasformazione.
La crescita di Takako è silenziosa ma evidente. Ho apprezzato molto come l’autore le permetta di prendersi il suo tempo, senza forzature.

Un altro aspetto che ho amato è il rapporto tra Takako e lo zio Satoru: tenero, sincero, a tratti buffo, ma soprattutto carico di umanità.
Satoru è un personaggio che sa regalare affetto senza chiedere nulla in cambio e rappresenta quella figura che molti di noi vorrebbero avere vicina nei momenti più fragili: qualcuno che ci accoglie senza giudizio, lasciandoci spazio per respirare.

Nel complesso, I miei giorni alla libreria Morisaki è una lettura che consiglio a chi ha voglia di una pausa delicata dal rumore quotidiano.
È un libro che sa parlare di ricostruzione e di rinascita usando solo il potere delle piccole cose: una tazza di caffè condivisa, una frase letta nel momento giusto, il silenzio di una libreria al mattino.
È un romanzo che celebra il valore della lentezza, della lettura come cura e dei legami familiari che sanno sorprenderci anche quando sembrano deboli.

Se cercate una storia intima, piena di atmosfera e affetto, I miei giorni alla libreria Morisaki saprà regalarvi qualche ora preziosa.
Forse, come è successo a me, vi verrà voglia di cercare un piccolo rifugio tra gli scaffali di una libreria dimenticata.

recensione

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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