Una piccola e timida perla del mar Tirreno.
Così definirei Procida, piccola grande isola, la meno popolare delle tre isole del golfo di Napoli.
Talmente poco popolare che spesso, quando la nomino, c’è chi annuisce con un grosso punto interrogativo stampato sul volto, completamente ignaro di dove si trovi o come raggiungerla.
Ecco il mio piccolo vademecum per visitare Procida.
Ho avuto occasione di fare una toccata e fuga a Procida per due volte qualche anno fa; l’ho invece visitata bene quest’anno, precisamente ad inizio giugno. Consiglio vivamente di scegliere questo periodo oppure i mesi di maggio e settembre per vivere al meglio l’isola nel più totale relax. Luglio e agosto, come poi ovunque, sono più caotici.
Un po’ su di lei
Procida è una piccola isola dalla superficie di poco più di tre chilometri quadrati. Si erge su tufo ed altri materiali vulcanici, protetta a nord ovest dall’imponente Ischia che quasi sembra abbracciarla, lasciando Capri solitaria più a Sud.
Un connubio di colori accoglie chi entra nel porto di Marina Grande: una lunga fila di casette alte, strette e colorate, tutte unite, dalle cui piccole finestre sempre aperte arriva fin giù in strada il vociare dei loro abitanti, il profumo di qualche piatto in preparazione o il suono del televisore a tutto volume.
E’ d’obbligo, appena sbarcati, entrare in uno dei bar di Via Roma per assaggiare la lingua di bue, tipico dolce procidano, deliziosa sfoglia ripiena di crema di limone e coperta da un sottile strato di granella di zucchero.
Ora guardatevi intorno: ai tavolini dei bar sono seduti vecchietti con cappello a raccontarsi del più e del meno. L’edicolante osserva a braccia incrociate il passaggio lungo la via sulla soglia del negozio. I ragazzi della pescheria lavano il banco e le bacinelle dai residui del pescato della mattina. Il fruttivendolo sfreccia sulla sua Ape Car trasportando casse di frutta e verdura chissà dove. Le barchette dei pescatori oscillano sullo specchio d’acqua attraccate al piccolo porticciolo a fianco ai traghetti, in confronto enormi bestioni.
Visitare Procida è trascorrere i giorni in lentezza e tranquillità.
Il mio concetto di vacanza al mare corrisponde al più totale relax: lettura, musica, bagno, sole.
A Procida, onestamente, non c’è tanto da fare. Se il vostro obiettivo è fare serata o scatenarvi a ritmo di musica sulla spiaggia consiglio maggiormente di trascorrere alcuni giorni a Ischia o Capri.
Se desiderate invece “staccare la spina”, visitare Procida è ciò che fa per voi.
Meritano una visita
Borgo di Terramurata e Corricella
Quando penso a Procida non visualizzo una spiaggia bensì un panorama, quello che si può contemplare da Terramurata, antico borgo ancora abitato che sorge sul punto più alto dell’isola. Visitare Procida e non considerare Terramurata è quasi un’eresia.
La salita è dura, a meno che non vi serviate di un mezzo (minibus comuali) o guidiate una bicicletta. In ogni caso, a piedi o muniti di due o più ruote ne vale decisamente la pena.
Da Via Roma, imboccate Corso Vittorio Emanuele e girate la prima a sinistra. Proseguite dritto: noterete che la strada sale fino ad una piazzetta panoramica da cui si può ammirare il porto della Corricella: anche qui le casette affacciate sul piccolo molo fanno a gara a chi sia la più colorata. Un tempo i pescatori che vi abitavano, grazie agli sfavillanti colori, potevano distinguere la propria casa mano a mano che si avvicinavano all’isola dal largo del mare aperto.
Risalendo ancora lungo la strada di fronte a voi, arriverete al borgo di Terramurata e sarete accolti da un’atmosfera unica: un altro pianeta insomma.
Una signora cucina panini e li porge dall’interno del suo camioncino, lì in un angolo. Sporgetevi un po’ dal muretto vicino contemplando il panorama del porto della Corricella ed i gabbiani che volano ad un soffio da voi.
Alle vostre spalle, un’ampia arcata conduce sulla strada principale del borgo. Il silenzio è quasi “assordante”; ogni tanto solo qualche schiamazzo o vociare di bambini. Di fronte a voi, a poche decine di metri, si erge l’alta cancellata di Palazzo D’Avalos, residenza reale dei Borbone e successivamente carcere militare.
Proseguite ancora, sempre più su. Il vero borgo si visita proprio arrivati in cima. Vicoli stretti fra casette basse e curate. Qualcuno vi osserva dalle finestre; il procidano che abita lì sarà anche abituato al turismo ma è sempre curioso. Al di fuori della rete di stradine, ovunque voi vi affacciate, è un panorama. Il più mozzafiato si ammira a strapiombo sul mare: alla vostra sinistra parte di Palazzo D’Avalos imponente, proseguendo con lo sguardo dallo stesso lato la costa, alla vostra destra solo mare. Il rumore del mare, il verso dei gabbiani e niente più. Silenzio e pace.
Isolotto di Vivara
Piccola mezzaluna di terra a sud ovest di Procida, è collegata all’isola attraverso un lungo ponte percorribile a piedi.
Riserva naturale di proprietà privata è purtroppo chiusa alle visite guidate la maggior parte della settimana per poter preservare l’integrità delle specie animali e vegetali presenti. Ho alloggiato sull’isola durante il periodo di chiusura al pubblico ma non sono mancate una passeggiata al tramonto e all’alba lungo il ponte. I suoni della natura e il rumore delle onde che si infrangono sulle rocce sottostanti il ponte vi faranno sentire in un altro mondo.
Le spiagge
Visitare Procida significa anche conoscere le sue spiagge raggiungibili via terra o mare.
Qui sotto citerò quelle che ho avuto occasione di visitare.
Spiaggia del Pozzo Vecchio
Resa famosa dal celebre film “Il postino” in cui Massimo Troisi contempla il mare proprio da quella battigia, mi è rimasta nel cuore.
Costeggiando il cimitero dell’isola sul suo lato destro, percorrete una stradina cementata in leggera discesa fino alla spiaggia. Inserita in un contesto molto verde, rimane abbastanza raccolta. I ciottoli fanno da padroni: portatevi un paio di scarpette!
Spiaggia di Chiaia
Dalla trafficata Via Vittorio Emanuele imboccate la stretta Via dei Bagni. Il profumo dei limoni le cui chiome sbucano dalle mura di cortili si farà subito distinguere!
In fondo al vicolo, potrete ammirare la spiaggia dall’alto di una serie di gradini alternati a tratti di spiaggia in discesa.
La spiaggia che vi accoglie è parecchio lunga, sulla sinistra potete ammirare la Corricella e Terramurata che la sovrasta.
Il terreno è sabbioso.
Spiaggia della Chiaiolella e del Ciraccio
Una la continuazione dell’altra, si trovano a Sud dell’isola, precisamente in località Marina di Chiaiolella. Sono le spiagge più frequentate durante il periodo estivo ma meritano sicuramente un bagno o una bella passeggiata.
Un lungo tratto di sabbia scura si dilunga costeggiando il lungomare di Marina di Chiaiolella, con i suoi piccoli locali e ristorantini affacciati sulla spiaggia. Due grandi rocce in tufo, nonché Faraglioni di Procida, osservano placidi il mare come a fare da guardiani.
Molto comoda per famiglie con bimbi, vi si alternano tratti attrezzati a spiaggia libera.
Per quanto la maggior parte delle spiagge sia raggiungibile via terra, come tutte le isole Procida e le sue calette ed anfratti nascosti si prestano molto ad essere visitati via mare.
Consigli pratici
- Per esperienza personale, la soluzione più comoda per visitare Procida e spostarsi in lungo e in largo è quella di noleggiare una bicicletta elettrica: Procida pullula di questi bolidi che sfrecciano sulle strade principali e negli stretti vicoletti. La pedalata assistita non vi farà sentire alcuna fatica nemmeno in salita e, sottolineo, Procida è tutta un dislivello! Bicicletta raccomandata!
– General Rental, Via Roma n.112 - Portate sempre con voi un paio di comode infradito e scarpette da scoglio per ovviare all’inconveniente “ciottoli, scogli e ricci marini”!
- Visitare Procida è conoscere anche la cucina locale. Dovunque consumerete un pasto, non rimarrete delusi. Posso però consigliare di fermarvi da Mariano, grazioso ristorante in stile marittimo che si affaccia sul porticciolo di Marina di Chiaiolella: la simpatia e disponibilità del proprietario sapranno conquistarvi a dovere! Chiedete del pescato del giorno contattando Mariano nel pomeriggio, in modo che vi possa informare su quanto potrà offrirvi la sera: se possibile, gustate una buona ricciola o un gustoso pesce Serra.
- L’alloggio prescelto è stato il B&b Casa Sabìa: una deliziosa casa in stile procidano rimessa a nuovo con un bel cortile interno su cui si affacciano alcune delle spaziose stanze della struttura. La posizione è strategica, esattamente al centro dell’isola. Se con voi avete bimbi piccoli, chiedete di non alloggiare ai piani superiori: le scale che conducono alle stanze sono molto strette e ripide!
- Procida non è sicuramente l’isola dello shopping. Su Via Roma affaccia qualche bottega di abbigliamento e prodotti tipici. Se siete appassionati di arte e artigianato, entrate nella Luigi Nappa Art Gallery. Non dico di più! Ah, due chiacchiere col proprietario sono d’obbligo: personaggio eccentrico ed originale, per un attimo proverà a convincervi a cambiare vita e partire per mare, e voi sognerete e penserete per un attimo che tutto nella vita sia possibile!
“Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei di essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di trovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua.”
Elsa Morante, L’isola di Arturo
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Alla prossima!
2 risposte
La Laura Bovi è sempre molto brava a farti vivere ciò che scrive .
Il particolare del panorama o del pasto che ha consumato o la scarpa adatta all’occasione .
Condivido la meraviglia che hai provato e che ci hai fatto riprovare nel leggerti .
Grazie Giulia! Faccio sempre del mio meglio!