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Visitare Capodimonte a Napoli

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Un bosco, una reggia, un museo, una fabbrica di porcellane famose in tutto il mondo, un rione.
Capodimonte è tutto questo.
Rimane adagiata sulla zona collinare della città, contemplando il mare dall’alto.
E’ il più grande polmone verde napoletano e allo stesso tempo custodisce un patrimonio artistico degno di nota.
Venite con me a visitare Capodimonte a Napoli.

La salita faticosa è ripagata

A chi potrà mai saltare in mente di impiegare un’ora per raggiungere a piedi Capodimonte dal centro storico?
A noi, ovviamente.
Matilde, Sofia, Vanessa e io non ci diamo per vinte e sfidiamo il caldo torrido di un pomeriggio di fine giugno.

La nostra camminata inizia da Piazza Dante.
Risaliamo Via Pessina dopo esserci rifocillate con un buon “cuoppo” di frittura di pesce.
Il centro è quasi deserto, vista l’ora centrale della giornata. Credo di non avere mai visto Napoli così silenziosa: tutti sono rintanati in casa e si proteggono dal solleone.

Il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) compare alla nostra destra sfoggiando il suo abito rosso pompeiano.

Proseguiamo la risalita del corso, immettendoci in Via Santa Teresa degli Scalzi.
A destra e sinistra della larga carreggiata, le serrande sono abbassate: è l’ora della siesta!
Percorriamo il ponte che sovrasta il rione Sanità e guardiamo in basso: una città sotto la città. Case, casupole, chiese. Qualche motorino di passaggio laggiù. La Sanità è un’altra storia: dobbiamo impegnarci a raggiungere Capodimonte!

Anche in Corso Amedeo di Savoia regna la quiete. Approfitto della calma piatta per scattare una foto piazzandomi in mezzo alla strada. A Napoli, riuscire in questa impresa è solitamente impossibile. Dico alle ragazze che, una volta raggiunta la fine del corso, saliremo “qualche” scalino per poi arrivare finalmente a destinazione.

Tappa intermedia: il Tondo di Capodimonte

In realtà è proprio qui che il gioco si fa duro.
Giungiamo nel bel mezzo del Tondo di Capodimonte, piazza circolare che ricordo due anni fa lasciata all’incuria totale. Oggi è stata ripristinata e qualche anima buona l’ha riportata al suo splendore: mi scoppia il cuore.

Le ragazze intravvedono le Scale della Principessa Jolanda, figlia primogenita di Re Vittorio Emanuele II e si mettono letteralmente le mani nei capelli: le ho decisamente messe in buca!
Non disperate, giuro che fra poco arriveremo a destinazione.

Il caldo è asfissiante: risaliamo le scale tufacee e ci sembra di non arrivare più in cima.
Missione compiuta! Dite la verità: ne è valsa o no la pena?

Il Bosco di Capodimonte

Il bosco o Real Bosco di Capodimonte si estende per ben 124 ettari. E’ attraversato da 5 viali: quello centrale, detto Viale di Mezzo, è lungo 125 metri. Attraversandolo, sembra di percorrere una galleria: se si guarda all’insù, si possono notare le chiome degli alberi potate in modo tale da realizzare una vera e propria volta.

Realizzato all’inizio del ‘700 per volere di Carlo III di Spagna, ospita vari edifici fra cui l’omonima reggia adibita oggi a museo, la fabbrica della porcellana che è ora un vero e proprio istituto professionale per la lavorazione della ceramica e la chiesa di San Gennaro.

Entriamo nel parco da Porta Piccola, su Via Miano.
Siamo subito inghiottite da una fitta vegetazione che cresce ai lati dei larghi viali pedonali: querce, tigli, olmi, lecci e castagni ci danno il benvenuto a casa loro.
Improvvisamente il rumore del traffico di Via Miano è reso ovattato dalle chiome di alberi e arbusti che fanno da barriera contro il suono e rendono questo un posto magico.
I prati verdi e curati sono sovrastati da alte palme. Una coppia di carabinieri a cavallo ci viene incontro e ci fa un cenno col capo: lo scalpitio degli zoccoli sui sampietrini rimanda ad epoche lontane.

La Reggia e il panorama

Passeggiando nel verde del parco ci imbattiamo finalmente nella maestosità della reggia. Un tempo residenza borbonica, ci osserva imponente dall’alto dei suoi 2 vastissimi piani, ricchi di arte, storia e cultura. Caravaggio vi dice qualcosa? Qui sono ospitate le sue principali opere.
Visitai i suoi interni tempo fa e non mi bastò una giornata intera per finire di conoscerla: pensate a quanto possa essere grande!

capodimonte reggia

Il bello deve ancora arrivare.
Ci avviciniamo alla balaustra per goderci il panorama di Napoli dall’alto. A causa della tanta foschia ci è impossibile scorgere le isole del Golfo e il mare si intravvede solamente.
Diciamo che possiamo comunque accontentarci!

Rimaniamo sedute su una panchina in contemplazione per un tempo che sembra infinito. Alle nostre spalle, silenziosa, ci fa compagnia la fontana del Belvedere e il marmo di Carrara con cui è realizzata sfoggia tutta la sua luminosità.

Cosa è per me Capodimonte

Osservo le ragazze, stanche ma appagate, e io sono soddisfatta ai massimi livelli.

Tante sono le ragioni per cui ho scelto di introdurre a tutti i costi Capodimonte fra i luoghi napoletani visitati grazie al progetto mio e di Libera: una di queste ha il sopravvento.

Visitare Capodimonte a Napoli è per me come tornare a casa. Il rione mi ha adottata per 5 anni e ripeto, per me non è solo un parco reale.

Capodimonte è il bar appena fuori dal bosco che la domenica mattina pullula di sportivi che si rimpinzano di zeppole con la scusa di smaltirle correndo più tardi.

E’ la scuola che ospita, nel suo cortile, tanti gatti del quartiere che lì hanno vitto e alloggio gratis.

E’ il mercato rionale del lunedì mattina per le vie in mezzo ai palazzi: non vi racconto il chiasso!

E’ Enzo che ti accoglie al suo banco di frutta e verdura e ama parlare di Bologna.

Capodimonte è il fiorista ambulante che, all’angolo di Via Manfredi, vende tutti i giorni fiori freschi e fresie profumate in primavera.

E’ tanto altro e potrei stare qui ore a scrivere di lei; per me rimane sempre in un cassettino chiuso in fondo al cuore.

Alcune informazioni

  • Se non vi sentite di raggiungere Capodimonte a piedi dal centro (impieghereste un’ora scarsa), potete utilizzare principalmente le linee bus n.168 e 178 da Piazza Museo fino a Porta Piccola.
    Altre indicazioni sono disponibili sul sito del Museo di Capodimonte.
  • Al piano terra della reggia potete ristorarvi in un bar aperto a tutti; in alternativa, nei pressi del parco ci sono tanti punti di ristoro in tutto il rione.
  • Il Bosco è aperto a tutti dalle 7 alle 19.30.
    Per gli orari di accesso alla reggia vi rimando al sito poco sopra.

Se desiderate visitare un altro luogo magico e verdeggiante a Napoli, cliccate sul link qui sotto!

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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