L’Emilia Romagna è famosa in tutta Italia per ospitare tanti piccoli borghi, adagiati in pianura o arroccati su rocce.
Da parecchi anni desideravo visitare il borgo di San Leo e solo quest’estate ho avuto modo di passarci 2 giorni in compagnia della mia inseparabile Hollie, in totale tranquillità.
Se siete amanti del turismo slow e volete staccare la spina, San Leo è la destinazione che fa per voi.
Un gioiello romagnolo ricco di storia
Il borgo di San Leo è arroccato su un masso imponente che domina la Valle del Marecchia, nell’entroterra riminese.
Legata al culto pagano e poi cristiano, ospitò a vita eremitica il dalmata Leone (da qui San Leo) che assieme a Marino, ritiratosi sul monte Titano, contribuì all’avvento del cristianesimo nel Montefeltro nel IV secolo.
Nel X secolo San Leo divenne sede vescovile.
Il medioevo vide lo splendore della città e della famiglia che fece del borgo la sede della propria dinastia, ovvero i Montefeltro.
Le visite di San Francesco nel 1213 e Dante Alighieri nel 1306 contribuirono ad arricchire la storia di questo gioiello.
San Leo fu dominata e contesa nei secoli fra le famiglie dei Malatesta, dei Medici e dei Della Rovere, fino al dominio dello Stato Pontificio dal 1631.
Magia e mistero legati al Conte di Cagliostro
San Leo è fortemente legata alla vicenda che vide come protagonista un personaggio originale e misterioso che passò l’ultimo periodo della sua vita nel borgo.
Giuseppe Balsamo, noto anche come Conte di Cagliostro, nacque a Palermo nel 1743.
Divenne personaggio di spicco negli ambienti massonici dell’epoca e tra i Cavalieri di Malta.
La sua fama di alchimista e guaritore raggiunse le corti più note d’Europa. Qui gli fu possibile stringere rapporti e amicizie con illustri personalità di spicco, fra cui Goethe.
Alla corte di Versailles fu coinvolto in un complotto che diffamò la regina Maria Antonietta ed aprì la strada alla rivoluzione francese.
Balsamo fondò in seguito una importante loggia di rito egiziano nella città di Londra. Per questo le autorità lo arrestarono a fine ‘700 e lo rinchiusero nelle carceri romane di Castel Sant’Angelo.
Il processo si concluse con l’emissione della condanna a morte di Cagliostro per eresia; fortuna volle che Papa Pio VI lo graziò poiché il conte rinunciò a tutti i principi della dottrina professata.
La condanna a morte si commutò in carcere a vita da scontare nelle prigioni della Fortezza di San Leo dove Cagliostro morì nel 1795.
Una prima impressione sul borgo
“La città più bella d’Italia? San Leo: una rocca e due chiese.”
Queste sono le parole con cui Umberto Eco descriveva la piccola realtà di San Leo. C’è infatti da meravigliarsi se pensiamo che in un così piccolo comune di soli 3000 abitanti sorgano una grande rocca e due chiese antichissime e ricche di storia.
Se osservate il paesino dal basso, potete notare la Fortezza che domina la vallata sottostante. Le alte mura fortificate che lo circondano gli conferiscono ancora più imponenza.
Percorrete in salita Via Montefeltro e ammirate il panorama circostante prima di attraversare la Porta di sopra, entrando nel centro storico.
Il viale principale, ricco di botteghe tipiche (alimentari, ceramiche ed artigianato), si presenta tranquillo e vi conduce ad una graziosa piazzetta su cui si affacciano due bar ed un negozio di antiquariato.
L’atmosfera è rilassante e familiare. Sedevi poco più avanti sulla panchina che contempla l’antica pieve. Alle vostre spalle Federico da Montefeltro è raffigurato su un murales di profilo, col suo nasone gigante.
Qualcuno passeggia, un corriere consegna il pacco alla bottega poco distante, l’odore del pane appena sfornato vi raggiunge delicato.
Da qui potete decidere da che parte proseguire la vostra visita.
Avanzando lungo Via Cavallotti che costeggia la Cattedrale, giungete al belvedere per contemplare il mare in lontananza.
Scendendo in Contrada Michele Rosa potete invece passeggiare lungo la strada che circonda il borgo per poi fare ritorno alla Porta di sopra.
Tornando indietro su Via Montefeltro ed imboccando Via Giacomo Leopardi avete la possibilità di salire verso la Fortezza e visitarla.
Le principali attrazioni di San Leo
San Leo sembra molto raccolta ma nasconde tanto da scoprire!
Ho deciso di alloggiare in paese due notti per assaporare fino in fondo la rilassante vita di paese. Nonostante ciò la vostra visita completa al borgo durerà non più di una giornata: San Leo è infatti il borgo perfetto che si presta alle classiche gite fuori porta.
Pieve di Santa Maria Assunta
Questo edificio è il più antico monumento religioso del Montefeltro.
Secondo la tradizione la chiesa romanica sorge sulla cella in cui San Leone pregava nel IV secolo.
Presenta una pianta a 3 navate con una splendida cripta.
Come nel caso della Cattedrale, l’ingresso della Pieve non si trova sulla facciata principale ma sui due lati a causa del terreno scosceso su cui essa sorge.
Approfittate dei momenti in cui ci sono pochi visitatori per contemplare l’interno della chiesa seduti in silenzio: non ve ne pentirete!
L’ingresso è gratuito (lun-ven 10-13, 14.30-18; sab-dom 10-13, 15-18.30).
Cattedrale
L’edificio che abbiamo la possibilità di visitare oggi è datato al 1773 e si innalza sui resti di un Duomo medievale.
La Cattedrale è dedicata al patrono Leone che contribuì alla nascita della Diocesi di Montefeltro.
Il suo stile è prettamente romanico: presenta 3 navate, un transetto e un’ampia cripta.
Oggi possiamo notare che la Cattedrale è isolata rispetto all’alta torre campanaria con cui un tempo era in comunicazione.
L’ingresso è gratuito; gli orari di visita sono gli stessi di quelli della Pieve (leggete sopra).
La Rocca
La Rocca di San Leo è forse l’edificio più emblematico del Borgo: pensate che risulta visibile da diversi chilometri di distanza!
L’aspetto che mi ha un sacco colpito è che le alte mura della Rocca sembrano quasi un prolungamento dello sperone roccioso che la sorregge.
Le sue origini risalgono all’epoca delle guerre fra Goti e Bizantini. Fu oggetto di contesa per diversi secoli fino a quando venne definitivamente conquistata da Federico da Montefeltro nel 1441.
Con il governo diretto dallo Stato Pontificio, la fortezza divenne un aspro carcere.
Essa continuò a svolgere la sua funzione anche dopo l’Unità d’Italia fino ai primi anni del ‘900.
Consiglio vivamente di visitarla all’interno: la struttura e gli ambienti sono molto ben conservati.
Essa ospita il museo delle torture, la cella del Conte di Cagliostro e una ricca mostra di armi, armature e strumentari scientifici.
Quello che difficilmente dimenticherete visitando il forte è il panorama che si gode da lassù: le creste degli Appennini marchigiano e romagnolo che si danno il cinque, il mare e dolci pendii.
Tariffe ingresso (aggiornate a settembre 2023)
Intero adulti: 9 euro
Ridotto over 65 anni: 7 euro
Ridotto 8-18 anni: 5 euro
Famiglie (2 interi e 2 ridotti 8-18): 20 euro
Gratuito: bambini sotto i 7 anni, disabili, guide e accompagnatori turistici nell’esercizio della professione, giornalisti accreditati.
Orari di visita
Lunedì-venerdì: 10-18.45 (ultimo ingresso alle 18)
Sabato, domenica e festivi: 10-19.45 (ultimo ingresso alle 19)
Servizio navetta
E’ disponibile un servizio navetta che vi risparmia la camminata molto piacevole ma magari non adatta a tutti (per tariffe e ulteriori informazioni cliccate qui).
Il belvedere
Altro spunto panoramico che vi suggerisco è il belvedere, costituito da un grande spiazzo verde da cui potete scattare tante fotografie e contemplare il panorama a perdita d’occhio fino al mare oppure verso la Rocca.
Qui sorge un grosso monumento in marmo chiaro in memoria dei caduti del borgo durante i combattimenti delle due guerre mondiali che di notte si illumina del nostro tricolore.
Dove alloggiare e mangiare a San Leo
La struttura che ho scelto per passare due notti a San Leo è l’Albergo Diffuso, ubicato in pieno centro.
Marco mi ha accolta con estremo garbo e professionalità.
Nel prezzo della stanza è inclusa la colazione che si può gustare accomodandosi ai tavolini nella piazza principale oppure nella sala interna molto panoramica.
Cliccate qui se desiderate informazioni più dettagliate sulla struttura.
L’Albergo Diffuso è convenzionato con l’osteria La Corte di Berengario: consiglio a prescindere di consumare un pasto in questo luogo magico: lo staff è molto accogliente, le pietanze ottime e di stagione, l’atmosfera intima (cliccate qui per saperne di più).
Come raggiungere San Leo
In auto
Se arrivate da nord, percorrete l’autostrada A14 Bologna-Taranto e prendete l’uscita “Valle del Rubicone”.
Proseguite poi sulla Strada Provinciale 33/SP33 e seguite le indicazioni per San Leo.
Se arrivate da sud, percorrete l’autostrada A14 Taranto-Bologna prendendo l’uscita Rimini sud.
Entrare in Strada Statale 72 o Via Consolare Rimini-San Marino/SS72 seguendo le indicazioni per San Marino e poi per San Leo.
Percorrete Via Montefeltro, la strada principale che attraversa il paese, che è sia carrabile che pedonale.
Superata la piazza principale, imboccate a destra Via Michele Rosa e proseguite finché sulla sinistra non compare un grosso parcheggio a pagamento dove potete lasciare l’auto.
In treno
Arrivate alla stazione di Rimini e prendete l’autobus numero 160 in direzione Pietracuta.
Cambiate a Pietracuta per San Leo (linea bus Valmabus).
In bus
Leggete sopra.
Quindi che aspettate? Scoprite la magia di questo luogo anche solo per ricaricare le pile in qualche ora. Vi garantisco che su di noi ha funzionato!
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Alla prossima!