Sono nata a Bologna, ci vivo da più di trent’anni ed ogni giorno continua a stupirmi.
Sono venuta a conoscenza del segreto custodito nella Chiesa della Santa, nel cuore del centro storico, solo recentemente.
Leggete l’articolo: ho deciso di svelarvelo!
Dove ci troviamo
Ci troviamo a Bologna, precisamente in via Tagliapietre.
A pochi passi da noi sorge il Collegio di Spagna, il più antico collegio al mondo aperto a studenti stranieri e l’unico nel suo genere ancora esistente nell’Europa continentale.
Questa zona del centro custodisce altri numerosi gioielli, più o meno famosi fuori le mura cittadine, ma oggi ci soffermiamo su un edificio che passa spesso inosservato anche a chi come me è nato qui.
Imboccando via Tagliapietre da via Farini, proseguiamo dritto fino all’incrocio con via Urbana, oltrepassandolo.
Sulla destra possiamo scorgere la bellissima facciata di una chiesa, affiancata da un alto muro di cinta che custodisce il chiostro del Monastero di Santa Caterina de’ Vigri, o Chiesa della Santa.
Il monastero di Santa Caterina de’ Vigri e la sua storia
L’intero complesso monastico sorge sull’altrettanto antico convento di San Cristoforo delle Muratelle.
Si tratta del primo monastero di monache clarisse della città e vide la sua luce nel 1456.
Con l’assedio delle truppe napoleoniche, l’ordine di clausura fu soppresso, la chiesa sconsacrata e il monastero confiscato assieme ai suoi beni.
Le monache rientrarono nel convento solo nel 1816, durante il periodo della Restaurazione. Una buona parte del monastero fu invece adibita a caserma.
Nel 1943, in seguito ad un bombardamento aereo, la chiesa e il monastero vennero duramente colpiti e in parte distrutti.
L’aspetto che possiamo ammirare oggi è frutto di una tempestiva opera di restauro da parte della Sovrintendenza nell’immediato dopoguerra.
Il monastero è nuovamente disabitato da pochissimi mesi.
Chi era Santa Caterina de’ Vigri
Soffermiamoci un attimo sulla fondatrice di questo luogo segreto quanto magico.
Caterina de’ Vigri nacque nel 1413 a Bologna da famiglia benestante.
Suo padre era ferrarese: ciò le permise di vivere fra il capoluogo emiliano e Ferrara dedicandosi agli studi e alla musica.
Nel 1431 prese indossò l’abito monacale di clarissa ed il 1456, anno della sua nomina a madre badessa, decise di far erigere il Monastero del Corpus Domini dove vi morì nel 1463.
La profezia
Prima di morire, a Caterina apparvero in sogno alcuni angeli: essi la informarono su quella che sarebbe stata la grandezza della sua santità.
Questa profezia trovò fondamento in ciò che successe a seguito della sua sepoltura nell’orto del convento.
Avvennero infatti molti eventi miracolosi fra cui guarigioni inspiegabili in tutta la città.
Alcune sue consorelle giurarono di avvertire un delizioso profumo di rose e osservare uno strano e costante bagliore proveniente dalla sua tomba.
Le monache si pentirono perciò di aver sepolto il corpo della badessa avvolto da un lenzuolo e senza riporlo in una cassa che lo preservasse dalle intemperie.
Fu così che alcuni giorni dopo la sua morte si decise di riesumarlo durante un violento temporale notturno; ci si accorse con stupore che le membra della futura santa fossero perfettamente integre ad eccezione del volto massacrato dai colpi delle pale.
Le consorelle deposero Caterina in una cassa pensando di riseppellirla il giorno seguente.
La mattina successiva il viso era miracolosamente tornato al suo aspetto originario, senza alcuna alterazione.
La notizia si diffuse in tutta Bologna; le monache e la nuova badessa vollero esporre il suo corpo perché potesse essere venerato dalla gente comune.
Fu quindi posizionato seduto su uno scranno dorato.
La santa fu canonizzata il 22 maggio 1712 da Papa Clemente XI.
Visita alla Cappella della Santa
Il corpo di Santa Caterina è inalterato e custodito da quasi 5 secoli nella ricca cappella adiacente alla chiesa: indossa la sua tonaca, è seduta sullo storico scranno e mantiene lo sguardo verso il basso e il capo chino, quasi come se pregasse.
Tutt’intorno si possono ammirare numerose teche contenenti reliquie, ex voto dei fedeli e addirittura alcuni suoi oggetti personali (strumenti musicali e libri).
I simpatici volontari aprono la cappella al pubblico per qualche ora alla settimana in giorni prestabiliti.
Ascoltate attentamente la storia che vi racconteranno e chiedete loro qualsiasi curiosità: finirete per perdervi in piacevoli chiacchiere!
Oltre la cappella ci si inoltra in una stanza attigua che ospita il letto della santa e alcuni registri su cui sono scritti nomi e pensieri di personaggi illustri che le hanno fatto visita nel corso dei secoli.
Se la cappella è chiusa, non disperate: potete ammirare la santa attraverso una finestrella rotonda che vi si affaccia dall’interno della chiesa.
Orari di apertura
Allego una foto dei giorni ed orari di apertura della cappella.
Le tombe di Luigi Galvani e Laura Bassi Veratti
La visita a questo gioiello bolognese nascosto non finisce qui.
All’interno dell’edificio si possono ammirare alcuni dipinti del Franceschini e di Lodovico Carracci, ma anche la tomba del fisico Luigi Galvani e quella della scienziata bolognese Laura Bassi Veratti, prima donna al mondo a ricevere una cattedra universitaria.
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Alla prossima!
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