Recensione: Weyward

recensione weyward

Informazioni editoriali

Titolo: Weyward
Autore: Emilia Hart
Pagine: 404
Prezzo cartaceo: 20 euro (Fazi Editore)
Prezzo ebook: 9,99 euro

Trama

Altha, Violet e Kate sono legate da un’eredità familiare misteriosa e potente, che si tramanda attraverso le generazioni.
Le loro vicende si snodano in epoche diverse, ma condividono un legame profondo con la natura, con la casa ancestrale di Weyward Cottage e con il concetto di potere femminile, spesso temuto o represso dalla società.

Accusata di stregoneria nell’Inghilterra del XVII secolo, Altha è una giovane donna che conosce i segreti della natura e degli animali,trasmessi da sua madre. La comunità rurale, spaventata dalla sua indipendenza e dal suo legame con forze invisibili, la prende di mira quando un uomo del villaggio muore in circostanze sospette. Il suo processo diventa un simbolo della paura verso ciò che non si può controllare.

Costretta a vivere nella tenuta di famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale, Violet si sente imprigionata in un ruolo sociale che non ha scelto.
È curiosa, intelligente e sogna una vita diversa, lontana dalle regole imposte alle donne del suo tempo.
Quando scopre un diario nascosto e simboli misteriosi legati alle donne della sua stirpe, inizia a comprendere di più sul suo passato e sul potere che potrebbe risiedere anche in lei.

Nel presente, Kate fugge da una relazione violenta e si rifugia nel Weyward Cottage, ereditato da una zia sconosciuta.
La casa è antica, immersa nella natura e nel silenzio, ma custodisce segreti e presenze del passato.
Kate, in cerca di guarigione, si imbatte in oggetti e testimonianze che la collegano alle donne che l’hanno preceduta.
Attraverso queste scoperte, inizia un percorso di riscoperta della propria identità e forza interiore.

weyward

Cosa ne penso

In Weyward, le tre storie si alternano con un ritmo avvincente, rivelando progressivamente i legami tra le protagoniste, i temi della stregoneria, della trasmissione del trauma e del potere femminile nascosto e mai del tutto perduto.
La natura ha un ruolo centrale e quasi magico, simbolo di libertà ma anche di appartenenza.

Ho apprezzato moltissimo la scelta narrativa di articolare la storia su tre diverse linee temporali: un meccanismo che non solo arricchisce il romanzo, ma che, sorprendentemente, non compromette affatto la fluidità della lettura. Anzi, il passaggio da una protagonista all’altra tiene sempre viva la curiosità e rende il ritmo dinamico e coinvolgente.

Le ambientazioni mi hanno incantata. Il fatto che lil romanzo si svolga in tre epoche differenti del Regno Unito paese la cui cultura, storia e stile ho sempre amato, aggiunge profondità e fascino a ogni passaggio temporale.

Ogni luogo è descritto con grande cura e la natura, onnipresente, può essere paragonata ad un personaggio.
Essa ha infatti un ruolo centrale e quasi magico.

Fra tutte le protagoniste, Violet è quella che mi ha colpito di più: il suo carattere originale, il coraggio con cui affronta le aspettative imposte dalla società e la sua passione per la natura, che condivido profondamente, l’hanno resa per me la più vicina e vera. Il lei risiede una forza silenziosa e tenace, capace di opporsi con grazia e determinazione a tutto ciò che tenta di soffocarla.

Aggiungerei anche che la Hart è riuscita a dare voce a donne che sfidano il tempo e i vincoli culturali, costruendo una narrazione che parla di identità, di trauma ereditato ma anche di resilienza.
Weyward è un romanzo che lascia una traccia profonda, capace di far riflettere sul legame con le proprie radici e sul potere che ogni donna custodisce, anche quando sembra perduto.

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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