Passo della Futa: il cimitero militare germanico

L’estate si avvicina e Bologna sta per essere intrappolata nella morsa del caldo!
Non rimane che rifugiarci al mare o dirigerci verso l’Appennino, dove la temperatura tende a scendere di qualche grado.
L’Appennino Tosco-Emiliano offre una vasta scelta di mete presso cui trascorrere la giornata come laghi, percorsi e non solo. Una di queste è il Passo della Futa: cosa vedere lassù? Potrete visitare il cimitero militare germanico in tutto il suo fascino. Qui sotto ve ne parlerò meglio, dispensandovi anche qualche consiglio su cosa e dove mangiare.
Buona lettura!

Il Passo della Futa

Partiamo la mattina presto.
Bologna è già calda e afosa.
L’auto sfreccia sulla SS 65: sul ciglio, automobili incolonnate aspettano i loro proprietari che si danno una rinfrescata nel fiume, in un senso e nell’altro motociclisti impazziti si piegano sui loro bolidi nel susseguirsi di curve.
Abbassiamo i finestrini e l’odore della primavera inoltrata impregna l’abitacolo: lo sguardo si posa su sterminati spazi di verde. Qua e là scorgiamo case in sasso tipiche della montagna e fantastico subito su come sarebbe vivere fuori dal caos cittadino per un pò.
In circa un’ora di tragitto ci troviamo a 903 metri sul livello del mare, fra abeti, conifere e aceri a perdita d’occhio, precisamente sul Passo della Futa. Si tratta di un valico naturale che segna il confine virtuale fra l’Emilia Romagna e la Toscana. Paradiso degli amanti delle due ruote per le sue numerose curve, è molto conosciuto fin dall’antichità.
In epoca romana, qui vicino si poteva percorrere un tratto della Via Flaminia che conduceva fino a Roma.
Nel Medioevo, il valico era attraversato dai numerosi pellegrini che passando per Firenze giungevano nell’odierna capitale per partecipare al Giubileo voluto da Papa Bonifacio VIII.
Durante il secondo Conflitto Mondiale si realizzò la Linea Gotica, un insieme di fortificazioni nascoste fra i boschi ed utilizzate dai soldati tedeschi per difendersi dagli attacchi degli Alleati e dei partigiani.

Il cimitero militare germanico

Protagonista indiscusso della gita fuori porta è il cimitero militare germanico, nel comune di Firenzuola, che non potete assolutamente perdervi se passate di qui.
Parcheggiamo l’auto nell’area di sosta dedicata e siamo avvolti da un silenzio carico di nuvoloni neri e pioggia imminente.
Se alziamo lo sguardo notiamo il monumento principale del cimitero al di là dell’alto muro che lo circonda. Saliamo una serie di gradini in pietra e ci inoltriamo in questo luogo che potrebbe apparire subito lugubre ma non è nulla di tutto ciò.

La natura che ci circonda è mozzafiato. In lontananza, scorgiamo lo specchio del Lago di Bilancino, verso il Mugello.
Quello in cui ci troviamo è il cimitero militare più esteso d’Italia, gestito oggi dal Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, ente privato tedesco. Inaugurato nel 1969, ospita ad oggi le salme di ben 30683 soldati tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.


I nostri passi si susseguono lungo un muro di ben 2 chilometri da cui sporgono alcune croci massicce: esso percorre, circondando le numerose lapidi, tutta la collina sino alla sua sommità dove si erge il principale monumento ai caduti che nasconde una grande cripta.


L’ingresso al luogo commemorativo è gratuito. Prendetevi il vostro tempo e sedetevi su una delle panchine per contemplare il panorama.
Ho visitato il cimitero sia sotto il sole cocente che poco prima di un acquazzone: non credo di avere dubbi sul fatto che il brutto tempo conferisca al luogo un tocco magico in più!

Dove mangiare vicino alla Futa

Usciti da lì si fa quasi l’ora di pranzo e corriamo in auto perchè il diluvio incombe.
Percorriamo circa 6 chilometri in direzione di Bruscoli e sostiamo nell’omonimo paesino. La strada principale è deserta: tutti sono in casa a mangiare in attesa del temporale.
La nostra meta è come al solito il ristorante L’Appennino. Punto di ritrovo di motociclisti, escursionisti e turisti per un giorno, offre i piatti tipici della tradizione toscana ed emiliana.
Non rimane che gustarli, prima fra tutti una gustosa bistecca alla fiorentina.

Acquisto di prodotti tipici

Sulla via del ritorno non potete non fare una sosta al bar emporio Poggetto, nella località Covigliaio. Punto di ritrovo dei residenti della zona, è il fulcro dello shopping della zona siccome di supermercati non c’è traccia per chilometri.
Se non avete la pancia abbastanza piena, vi consiglio un aperitivo a base di prodotti tipici che in alternativa potrete anche acquistare e gustare a casa vostra!

Come raggiungere il Passo della Futa

Il percorso più suggestivo per raggiungere il Passo della Futa è costituito sicuramente dalla Strada Statale 65 che da Rastignano, poco oltre il confine bolognese, attraversa tutti i paesi dell’Appennino verso il valico. Per i deboli di stomaco sconsiglio questo tragitto poiché pieno di curve.
Una valida alternativa è quella di percorrere l’Autostrada A1 verso Firenze fino ad imboccare l’uscita per Roncobilaccio. Da lì, per giungere a Firenzuola è comunque necessario immettersi per un tratto nella SS 65.

Se desiderate prendere spunto su un trekking sull’Appenino Tosco-Emiliano leggete il mio articolo cliccando sul pulsante qui sotto!

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Alla prossima!

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Laura Bovi
Ho deciso di battezzare il mio piccolo mondo digitale con una combo dei soprannomi 
più simpatici attribuiti alla sottoscritta: uno richiama il nome, l’altro il cognome.
Ecco
chi sono: Laubibs. 
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