Mi sono imbattuta in Nel mare ci sono i coccodrilli su saggio consiglio di un’amica.
Innamorata della copertina, ho subito iniziato a leggerlo e, come previsto, l’ho divorato in due giorni.
Consiglio a tutti questo racconto di buoni e cattivi, una favola vera che finisce bene.
Leggete qui sotto la mia recensione.
Informazioni editoriali
Titolo: Nel mare ci sono i coccodrilli
Autore: Fabio Geda
Pagine: 151
Prezzo cartaceo: 12 euro (Baldini+Castoldi Editore)
Prezzo ebook: 7 euro circa
Trama
“Ho camminato a lungo, seguendo una strada poco trafficata. D’un tratto, in fondo, ho visto spuntare due figure che si muovevano veloci. Quando si sono avvicinate, ho capito che erano due ciclisti. Mi hanno visto e […] hanno rallentato e si sono fermati. Mi hanno chiesto se andava tutto bene, se avevo bisogno di qualcosa, un gesto che mi ha fatto molto piacere. Abbiamo parlato in inglese, per quanto possibile, e quando il primo ha detto di essere francese io ho detto: Zidane. Poi, quando il secondo ha detto di essere brasiliano io ho detto: Ronaldinho. Conoscevo solo questo dei loro paesi, e volevo fargli sapere che li apprezzavo. Mi hanno chiesto da dove venivo io. Ho detto: Afghanistan. Loro hanno detto: Taleban, taleban. Questo era quello che loro sapevano del mio.”
Sono i primi anni 2000.
Enaiatollah Akbari è un ragazzino afghano, precisamente appartenente all’etnia Hazara, perseguitata dai talebani.
Di punto in bianco la sua mamma prende una decisione tanto straziante quanto coraggiosa: lo allontana da sé per far sì che il bimbo abbandoni il Paese martoriato dalla guerra cercando così un futuro migliore.
Enaiatollah non ha idea delle vicissitudini che dovrà affrontare una volta varcato il confine afghano, ma la sua speranza di raggiungere una terra pacifica, come l’Europa e l’Italia, è immensa.
Enaiatollah si mette così in cammino tra montagne e pianure aride fino al mare, percorrendo una tratta molto conosciuta sia da chi fugge sia dai trafficanti di uomini che si arricchiscono sulla pelle dei più deboli.
Egli attraversa ben 5 Stati prima di giungere alla frontiera italiana: Afghanistan, Pakistan, Iran, Turchia e Grecia.
Il romanzo di conclude con una scena molto commovente che non mi sento di anticipare.
Leggetelo tutto e non ve ne pentirete!
Cosa ne penso
Il romanzo si articola in un botta e risposta tra il suo autore e il protagonista di questa storia agrodolce.
Il racconto di Enaiatollah si apre col dolore che può provare una madre che perde il proprio figlio abbandonandolo e cercando di garantirgli un futuro.
Il ragazzino incontra tante persone sul suo cammino, buone e cattive.
C’è chi lo aiuta, chi lo respinge, chi si approfitta di lui, della sua maturità, della sua scaltrezza nonostante la giovane età.
Nel mare ci sono i coccodrilli è estremamente attuale.
Il pericoloso tragitto compiuto da Enaiatollah per arrivare in Italia 10 anni fa è tuttora percorso da migliaia di giovani.
Il lettore può rendersi conto di cosa voglia dire fuggire da territori sofferenti e segnati da guerre e carestie.
Leggere questa storia vera, nonostante spesso mi abbandoni ai pregiudizi, mi è servito tantissimo per aprire la mente nei confronti di tante dinamiche su cui i media spesso generalizzano.
L’autore dà inoltre la possibilità di attribuire un volto, un nome e una precisa esperienza di vita alle tante storie di cui veniamo a conoscenza grazie ai notiziari.
Mi soffermo ora sul titolo del racconto.
Nel mare ci sono i coccodrilli è un titolo curioso, che sicuramente non fa minimamente pensare al tema trattato.
Ma perché l’autore decide di chiamarlo così?
Dovete inoltrarvi fra le pagine.
Enaiatollah ed alcuni compagni di viaggio, suoi coetanei, sono su un gommone un pò arrangiato, in mezzo al mare, fra Turchia e Grecia.
Uno dei ragazzini teme che i coccodrilli o le balene in mare mangino loro i piedi. Ciò sottolinea quanta ingenuità e allo stesso tempo consapevolezza del male e della morte possano risiedere nelle menti di quei bimbi troppo cresciuti per necessità di sopravvivenza.
Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda è un grido di dolore, è speranza, gratitudine, paura e morte.
E’ mettere da parte i preconcetti e “andare oltre”.
Questo libro fa per voi se spesso vi chiedete cosa passi per la testa di un bimbo costretto a fuggire di casa e quali siano i suoi sogni.
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Alla prossima!
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